Ancona-Osimo

Danni da lupi, bando 2019 esteso a tutte le Marche. L’ok di Enpa e Lac

Gli allevatori potranno acquistare o adeguare le recinzioni, dotarsi di dissuasori acustici e visivi, prendere cani pastore. Baldini: «In questa occasione scelta la strada più giusta». Gozzi: «Il contributo sia vincolato all'applicazione degli strumenti di prevenzione»

ANCONA – La Regione estende a tutte le Marche la possibilità di chiedere contributi, previsti dal Programma di sviluppo rurale, per i danni causati dai lupi agli allevamenti. Lo ha stabilito la delibera di Giunta che ha approvato criteri e modalità attuative del bando 2019, che sarà emanato a breve. L’anno scorso erano state 153 le domande giunte dai territori montani, per un totale di 1 milione e 600 mila euro richiesti a fronte dei 3 milioni di euro disponibili. Beneficiari del nuovo bando saranno gli agricoltori in attività che potranno acquistare o adeguare le recinzioni, dotarsi di dissuasori acustici e visivi, prendere cani pastore per contenere le predazioni dei lupi sugli animali da allevamento. La vice presidente della Regione e assessore all’Agricoltura, Anna Casini, precisa che verrà finanziata anche la progettazione, nel limite del 10% degli investimenti sostenuti.

Positivo il giudizio della Lac Marche (Lega abolizione caccia) circa la decisione della Giunta regionale di estendere a tutte le Marche il Bando 2019, che comprende il contributo per il contenimento dei danni causati dai lupi agli allevamenti marchigiani. «Negli ultimi anni – spiega il delegato regionale Danilo Baldini -, ci sono state segnalazioni di avvistamenti e, purtroppo, anche investimenti di lupi anche lungo la costa marchigiana, a dimostrazione che l’areale del lupo si è ampliato notevolmente e comprende ora, oltre alla fascia montana, anche quella pedemontana-collinare e quella costiera. Il motivo è legato al fatto che, contemporaneamente, si è ampliato anche l’areale delle prede preferite dal lupo, ovvero i cinghiali e i caprioli, che ormai ritroviamo anche in prossimità dei centri abitati. Per questo – prosegue Baldini -, seguendo le loro tracce, anche il lupo lascia sempre più spesso il suo habitat naturale montano, compiendo spostamenti, anche di decine e decine di chilometri in una sola notte, arrivando fino al mare. È di fondamentale importanza, quindi, aiutare economicamente gli allevatori e gli agricoltori nell’acquisto di adeguate recinzioni, di cani pastori, soprattutto del cane pastore abruzzese, che è la razza che nel corso dei secoli è stata selezionata per la guardiania della pastorizia, tanto che basta la sua sola presenza per tenere lontani i lupi dalle greggi. Ma sarebbe importante anche che la Regione investisse sull’acquisto di dissuasori acustici, visivi ed olfattivi di ultima generazione che, dove sono stati testati, come nelle Marche con il progetto UE “Life Strade”, sono risultati molto efficaci nel ridurre drasticamente le collisioni e gli investimenti degli animali selvatici (cinghiali, caprioli, lupi…) e quindi gli incidenti sulle strade. Riconosciamo quindi alla Giunta regionale di aver scelto in questa occasione la strada più giusta dal punto di vista scientifico e di non aver seguito quella “propagandistica-elettorale” adottata da altre regioni italiane, che invece ancora si ostinano a chiedere al governo di delegare il completo controllo e la gestione della fauna selvatica ai cacciatori e, addirittura, di riaprire la caccia al lupo, che invece rappresenta il migliore “controllore” e “regolatore” naturale di specie come il cinghiale, introdotto in Italia per scopi venatori e che, proprio per colpa della caccia, è aumentato in maniera esponenziale su tutto il territorio nazionale, determinando notevoli danni all’agricoltura e causando incidenti stradali».

Favorevole all’aiuto economico agli allevatori anche l’Enpa (Ente nazionale per la protezione degli animali). Spiega la delegata regionale Laura Gozzi: «A patto che il contributo sia vincolato all’applicazione degli strumenti di prevenzione, gli unici realmente efficaci contro qualsiasi possibile danno. Ricordiamo che troppo spesso vengono attribuiti ai lupi danni causati da cani di proprietà, appartenenti spesso a pastori e cacciatori, tenuti male, non sterilizzati e lasciati illegittimamente vagare sul territorio in stato di semi abbandono».

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