ANCONA – Il Consiglio comunale ieri ha approvato la variante urbanistica che consente la ripresa dei lavori per il nuovo bar del Duomo. Un primo sì in aula, che prevede anche il recupero dei resti archeologici dell’antica chiesa di Santa Maria del Carmine. In particolare, saranno realizzati delle sale espositive dove ammirare i reperti archeologici, oltre alla copertura in vetro delle pavimentazioni in cotto scoperte durante i lavori di demolizione del bar. In più sarà ampliata l’area dei servizi igienici con un aumento di cubatura sullo scalone Nappi.
L’area del locale è di proprietà comunale, ma dal 2013 il bar è chiuso ed è stato demolito in seguito al mancato condono della veranda, realizzata alla fine degli ani ’50 dal Comune ma abusiva e non condonabile. Il nuovo concessionario, che fa riferimento all’imprenditore Antonio Ambrosio, nel 2016 era stato autorizzato dal Comune a ristrutturare i locali, con la clausola che prima la Soprintendenza avrebbe dovuto eseguire delle verifiche. Ambrosio sperava di poter riaprire il bar nell’estate 2016, ma durante gli scavi sono stati scoperti i resti della chiesa e le pavimentazioni. Da qui lo stop della Soprintendenza, intenzionata a creare sale espositive. La variante al piano regolatore, dunque, è indispensabile in quanto il nuovo progetto è incompatibile con la precedente richiesta di demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria e la stessa sagoma del vecchio bar. La scoperta dei reperti storici ha infatti comportato un incremento della struttura con la conseguente variante.