ANCONA – Finalmente possono ripartire i lavori del Bar del Duomo. Il Consiglio comunale nell’ultima seduta del 29 marzo, ha approvato la variante al Ppe Guasco-San Pietro. In sostanza, è previsto un incremento dei volumi, l’accesso alle sale espositive e l’ampliamento dei servizi igienici a lato dello scalone Nappi. Il nuovo Bar del Duomo, che sarà gestito dai concessionari Antonio Ambrosi e Dalmazio Rossi (titolari del ristorante Giardino), sarà di circa 650 mq: 405 mq per il piano a livello della terrazza compreso il portico, 245 mq per il piano interrato. L’area del locale è di proprietà comunale, ma dal 2013 il bar è chiuso ed è stato demolito in seguito al mancato condono della veranda, realizzata alla fine degli anni ’50 dal Comune ma abusiva e non condonabile.
Il nuovo concessionario nel 2016 era stato autorizzato dal Comune a ristrutturare i locali, con la clausola che prima la Soprintendenza avrebbe dovuto eseguire delle verifiche. Durante gli scavi sono stati ritrovati i resti della chiesa di Santa Maria del Carmine e del monastero. In particolare, sono emerse tre differenti pavimentazioni originali in cotto poste a quote differenti, e frammenti di setti murari originali. La Soprintendenza ha quindi fermato il cantiere e stabilito che gli scavi archeologici vengano conservati e messi in mostra al pubblico attraverso la realizzazione di sale espositive. E poiché i reperti si collocano dove erano previsti i locali di servizio del pubblico esercizio, per proseguire i lavori è stato necessario individuare ulteriori spazi all’esterno dell’area di sedime e della sagoma preesistenti.
La variante al piano regolatore era indispensabile in quanto il nuovo progetto risultava incompatibile con la precedente richiesta di demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria e la stessa sagoma del vecchio bar. Da quando il cantiere ripartirà dovrebbero volerci circa sei mesi per ricostruire il locale panoramico ai piedi della Cattedrale di San Ciriaco.