Ancona-Osimo

Barriere, il consiglio comunale di Ancona contrario al progetto di Rfi

L'intervento prevede la realizzazione delle barriere fra la linea ferroviaria e via Flaminia, nella fascia compresa fra l’abitato di Palombina e la fine dell’abitato di Torrette, ma oggi (3 giugno), durante la seduta a Palazzo degli Anziani, l'assise all’unanimità ha espresso parere di non conformità urbanistica

ANCONA – Dopo Falconara, anche il consiglio comunale di Ancona ha espresso all’unanimità la sua contrarietà alle barriere antirumore progettate da Rfi e parere di non conformità urbanistica dell’intervento di risanamento acustico.

Il progetto di Rfi prevede la realizzazione delle barriere fra la linea ferroviaria e via Flaminia, nella fascia compresa fra l’abitato di Palombina e la fine dell’abitato di Torrette, ma già il 21 maggio la Giunta aveva espresso parere contrario. «L’Amministrazione ritiene insostenibile per il territorio l’opera progettata da Rfi – si legge nel documento – e ritiene altresì che il progetto risulti carente sia per la mancata valutazione di possibili soluzioni alternative, sia per la mancata verifica degli effetti che le barriere antirumore possono produrre sulle altre matrici ambientali, sulla salubrità e sui settori di governo del territorio». La Giunta non condivide la scelta tipologica delle opere proposte da Rfi per diversi motivi, innanzitutto per «l’impatto visivo paesaggistico e ambientale, in quanto l‘intervento proposto opera una standardizzazione su tutto il territorio nazionale, senza tenere conto dei contesti territoriali specifici come quello di Ancona, dove la linea ferroviaria Adriatica corre a ridosso della spiaggia, lungo la via Flaminia, separando la città dal mare». Inoltre l’intervento proposto «danneggia irrimediabilmente il patrimonio edilizio storico risalente ai primi ‘900 con caratteristiche della “città giardino” che si estende tra Falconara e Palombina, e provoca inevitabilmente un effetto negativo sia sui valori immobiliari degli edifici residenziali più direttamente interessati dalla barriera acustica, ma anche delle strutture alberghiere e soprattutto sull‘attrattività del territorio in termini turistico ricettivi».

Per la Giunta, poi, l’intervento proposto «non prende in opportuna considerazione numerosi aspetti dal punto di vista della salubrità e qualità della vita» e «condiziona tutti i progetti di riqualificazione urbana che i Piani del Comune hanno localizzato nella fascia costiera a contatto con l‘infrastruttura ferroviaria». La Giunta chiede dunque a Rfi «in quanto tenuta per legge a porre in atto misure per la mitigazione del rumore generato dalla infrastruttura ferroviaria, di dare attuazione al Piano di Risanamento acustico nel territorio comunale prevedendo opere ed interventi alternativi a quelli proposti, individuati con modalità sostenibili e compatibili quali prioritariamente: rinnovo dei materiali rotabili e dei treni circolanti o altre ipotesi di riduzione dell‘inquinamento acustico ferroviario secondo quanto indicato dal Parlamento europeo e dalla Commissione europea già dal 2012, e interventi di risanamento acustico presso i recettori puntuali».

«Oggi finalmente – commenta il consigliere Daniele Berardinelli (Forza Italia) – abbiamo votato un ordine del giorno che esprime parere contrario al progetto che trasformerebbe in camere a gas le case lungo la ferrovia, porterebbe all’esproprio dei piccoli giardini sul retro delle case, farebbe crollare il valore degli immobili, aumenterebbe il rumore del passaggio continuo di auto e tir, costringerebbe i residenti ad affacciarsi davanti ad un muro anziché poter guardare il mare. Ringrazio il comune di Falconara che ha portato avanti questa battaglia a cui poi ci siamo accodati, nonostante il tentennamento dei nostri amministratori. Ora la competenza si trasferisce in Regione per la Conferenza dei Servizi e poi al Ministero, per cui l’impegno dovrà continuare per impedire che il nostro territorio venga sfregiato da un’opera osteggiata per primi proprio dai cittadini che pensa di tutelare, mentre invece danneggerebbe ancora di più la loro salute». Un ulteriore passo, dunque, oggi è stato fatto dopo che a gennaio i sindaci di Ancona e Falconara, Valeria Mancinelli e Stefania Signorini, avevano scritto a tutti i comuni costieri delle Marche per esortarli a mobilitarsi e far sì che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Rfi trovassero soluzioni alternative.