ANCONA – È arrivato forte e chiaro, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il segnale unitario di contrarietà alle barriere antirumore di Rfi da parte delle amministrazioni locali marchigiane. Questa mattina a Roma, in occasione della conferenza dei servizi per le barriere progettate per Marotta, accanto al sindaco di Mondolfo Nicola Barbieri c’erano il sindaco di Falconara e i rappresentanti dei Comuni di Ancona, Pesaro, Fermo, Senigallia, San Benedetto del Tronto, Montemarciano, Porto Sant’Elpidio, Porto San Giorgio, Cupramarittima, Grottammare. In trasferta a Roma anche il consigliere regionale e vice presidente ALI Marche (Autonomie Locali Marche) Enzo Giancarli che, sul tema presentó per primo lo scorso gennaio un’interrogazione all’Assemblea Legislativa delle Marche, e una delegazione del comitato di cittadini “No al muro, sì al mare di Falconara”.
L’incontro a Roma, sul progetto delle barriere che riguardano 400mila cittadini che vivono sulla costa marchigiana, si è concluso con la consegna del documento, preparato da Anci Marche e Regione Marche e sottoscritto da tutti i sindaci del territorio. Il documento è stato consegnato dal presidente di Anci Marche Maurizio Mangialardi al dott. Danilo Scerbo, direttore della Direzione Generale per lo sviluppo del territorio presso il Dipartimento per le Infrastrutture, Sistemi informati e Statistici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Con questo documento i Comuni chiedono l’interruzione di tutte le procedure amministrative in corso e la riprogettazione delle opere di risanamento acustico, che dovrà svolgersi attraverso un processo di condivisione con tutti i Comuni interessati.
«Ci siamo presentati come fronte compatto – dichiara Mangialardi – e questo dà forza alle nostre ragioni che sono state chiaramente espresse nel corso del confronto franco e diretto con il dott. Scerbo e con il dott. Della Morte e ben riassunte nel documento. Queste sono le priorità: sospendere le procedure e tenere aperto il tavolo di confronto nel quale i territori, quindi i sindaci, possano essere coinvolti attivamente». Nella conferenza Stato-Regioni le Marche si dichiareranno contrarie alla soluzione proposta da Rfi, con l’obiettivo di aprire una nuova fase. «La nostra posizione è dialogante – continua il presidente dell’Anci Marche – e su queste basi contiamo di sederci molto presto al tavolo con Rfi per discutere le varie ipotesi e soluzioni».
«La nostra presenza compatta – spiega il sindaco di Falconara Stefania Signorini – ha molto colpito il funzionario del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e quindi ci aspettiamo che saranno bloccati gli iter per i progetti di barriere negli altri Comuni: il Mit, a questo punto, sa già che in sede di conferenza dei servizi le amministrazioni si esprimerebbero negativamente. Le note dolenti stanno però nell’assenza del Ministero dei Beni culturali e nel parere espresso a distanza dal Ministero dell’Ambiente, un parere positivo all’opera di Rfi, pur se con qualche apertura a una rivisitazione del progetto. Alla conferenza dei servizi erano stati infatti invitati rappresentanti del Ministero dell’Ambiente, dei Beni culturali, della Regione Marche e del Comune di Mondolfo. Non si sono presentati i funzionari del Ministero dei Beni culturali, né quelli del Ministero dell’Ambiente, che ha inviato un documento di parere favorevole».
«Riteniamo che occorra coinvolgere direttamente il ministro Sergio Costa – prosegue il primo cittadino falconarese – inviandogli il documento promosso dall’Anci e firmato dai Comuni costieri nel quale viene espressa la nostra contrarietà alle barriere e vengono elencate tutte le criticità che comporterebbero, da quella ambientale a quella paesaggistica, fino a quella economica. Noi amministratori chiediamo sicuramente la mitigazione dell’inquinamento acustico, ma con soluzioni diverse e agendo alla fonte del rumore, ossia sul materiale rotabile e sui binari. Al ministro Costa chiederemo un incontro proprio per far presente la nostra posizione».
Per Giancarli, la battaglia «non è ancora conclusa e non bisogna cantar vittoria troppo presto. Fino ad oggi, decisivi sono stati il ruolo dei Comuni e dei cittadini che hanno saputo concretizzare una mobilitazione dal basso. Occorre proseguire. Un peccato l’assenza al tavolo dei rappresentanti del Ministero dei Beni culturali e del Ministero dell’Ambiente che ha inviato un documento di parere favorevole». Per Ali Marche quanto proposto da Rfi «creerà, non solo ai comuni a vocazione turistica, un notevole ed irreversibile danno ambientale visto l’enorme impatto visivo, paesaggistico ed ambientale, ma condizionerà anche scelte di riqualificazione urbanistica già in programma di alcuni territori». «È necessaria la modifica del progetto di Rfi – sottolinea il Presidente regionale Ali Marche, Valerio Lucciarini – intervenendo prioritariamente sugli elementi che costituiscono la fonte di produzione del rumore. Nessuna soluzione può comunque essere adottata da Rfi senza il consenso delle istituzioni locali interessate».
Il Coordinamento dei Comitati delle Marche “No al muro, sì al mare” ha apprezzato la «presenza di tanti sindaci della costa marchigiana, capitanati dal presidente dell’Anci e con l’appoggio della Regione Marche, alla conferenza dei servizi. Tutte queste istituzioni si sono espresse contrariamente al progetto delle barriere durante l’incontro avvenuto prima della conferenza, sostenendo la battaglia dei comitati. Contrariamente il Coordinamento ha constatato una assoluta dimenticanza delle istanze marchigiane da parte delle istituzioni nazionali presenti al tavolo. Sia Rfi, responsabile del progetto, che aveva fatto importanti aperture negli ultimi periodi, che l’Ispra e soprattutto il Ministero dell’Ambiente con il parere positivo al progetto delle barriere, hanno manifestato una assoluta mancanza di sensibilità nei confronti dei cittadini delle Marche e delle loro ragionevoli preoccupazioni di natura ambientale, paesaggistica e di salute. Nonostante si sapesse che la giornata sarebbe stata difficile, la battaglia del Coordinamento contro il muro continua con più determinazione per bloccare un progetto sbagliato, obsoleto e sovradimensionato rispetto alle finalità».