FALCONARA MARITTIMA – Studiare altre soluzioni, alternative alle barriere fonoassorbenti di Rfi, per abbattere l’inquinamento acustico, tenendo presente che il Decreto ministeriale del 2000 indica anche la necessità di intervenire prima di tutto sulla sorgente del rumore. È la richiesta dell’amministrazione comunale, sulla quale è già iniziato il lavoro dei parlamentari marchigiani del M5S.
Il sindaco Stefania Signorini e l’assessore Clemente Rossi hanno incontrato questa mattina il presidente della 8° commissione permanente Lavori pubblici e Comunicazioni del Senato Mauro Coltorti, accompagnato dal senatore Giorgio Fede, membro della stessa commissione, dalla consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Romina Pergolesi, dal consigliere comunale Bruno Frapiccini e dall’esponente falconarese Barbara Tamburello del Movimento. Il Comune ha chiesto al presidente Coltorti di proporre in seno alla commissione un intervento legislativo che stabilisca, come richiesto anche dall’amministratore delegato di Rfi Maurizio Gentile, «una nuova modalità di determinazione dell’impatto acustico, tenendo conto sin da subito del miglioramento del materiale rotabile che si concretizzerà in virtù dell’applicazione, a livello europeo, delle norme sul materiale rotabile nuovo, in particolare dei carri merci». Gli interlocutori parlamentari hanno raccolto con favore la richiesta, tenuto conto che l’azione auspicata è stata già intrapresa, poiché stanno già lavorando in questa direzione, a partire dalle audizioni svolte con i referenti del settore. Per questo motivo è stata apprezzata l’iniziativa partita dal Comune di Falconara per il coinvolgimento di una serie di importanti Comuni costieri, finalizzata a far emergere l’inadeguatezza della proposta di Rfi per risolvere il problema che pende sui territori dell’Adriatico da ben 28 anni.
Il muro, hanno condiviso i parlamentari, deturperebbe il paesaggio e potrebbe aggravare l’inquinamento atmosferico. Da sempre l’amministrazione si è detta contraria alla realizzazione delle barriere proposta da Rete Ferroviaria Italiana perché «opera una standardizzazione su tutto il territorio nazionale, senza tenere conto dei contesti territoriali specifici come quello di Falconara e di tutti i comuni costieri di Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia, dove la linea ferroviaria Adriatica corre a ridosso della spiaggia: le barriere separerebbero definitivamente le città dal mare». La soluzione progettuale inciderebbe inoltre «in maniera irreversibile, oltre che sul paesaggio e sull’ambiente, anche sulla programmazione urbanistica dei Comuni». Tutti i presenti hanno convenuto anche sulla necessità che la Regione prenda posizione in modo chiaro, coordinando in maniera unitaria le conferenze dei servizi che saranno convocate dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti per i vari Comuni marchigiani coinvolti dal progetto.
«Grazie all’impegno del M5S Falconara, che fin da subito si è attivato studiando la normativa e ripercorrendo l’iter burocratico degli ultimi 10 anni, – commenta Romina Pergolesi – oggi è stato possibile ragionare con tutti i livelli istituzionali su come elaborare una soluzione che tuteli i cittadini: sia quelli che non vogliono un muro di dieci metri di fronte casa sia quelli che chiedono giustamente l’abbattimento acustico della rete ferroviaria. E la Regione Marche deve necessariamente assumersi il ruolo fondamentale di coordinare le esigenze di tutti i comuni della costa e farsi capofila delle istanze del territorio. Abbiamo l’importante compito di dimostrare che è possibile cambiare modo di fare politica in maniera responsabile. Questa è una battaglia di tutti, lo dobbiamo ai cittadini e alla nostra bellissima regione».