ANCONA – Piena disponibilità al confronto, da parte di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane), in merito alla realizzazione delle barriere antirumore previste in 26 Comuni delle Marche. Progetto di Rfi a cui si oppongono vari Comuni, a partire da Falconara e Ancona che alcune settimane fa hanno inviato una lettera a tutti i comuni costieri delle Marche per esortarli a mobilitarsi e far sì che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Rfi trovino soluzioni alternative.
Dopo la mobilitazione di alcuni Comuni e di diversi Comitati, tra cui quello di Falconara “No al muro, Sì al mare” che per primo ha lanciato una raccolta firme contro le barriere antirumore, Rfi interviene sulla questione. «Rete Ferroviaria Italiana – scrive in una nota Rfi – è tenuta per legge a realizzare opere di mitigazione del rumore generato dal transito dei treni che, nella grande maggioranza dei casi, sono barriere di dimensioni idonee a riportare il problema nei limiti ammessi. La documentazione relativa al piano di risanamento acustico, che nelle Marche prevede la realizzazione di barriere in 26 Comuni, è stata da tempo trasmessa al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e agli Enti competenti e, a breve, saranno indette dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture le Conferenze dei Servizi, nel corso delle quali gli Enti Locali – amministrazioni comunali in primis – potranno esprimere le proprie valutazioni e i dubbi circa le opere previste nei progetti, determinando l’esito finale delle Conferenze stesse».
Per i Comuni di Ancona e Falconara e i comitati, le barriere impedirebbero la vista del mare e potrebbero aggravare l’inquinamento ambientale lungo la principale strada costiera dei due territori. Da qui la richiesta di trovare soluzioni alternative per ridurre l’inquinamento acustico senza penalizzare le città. «Pur non potendosi esimere dal proporre progetti coerenti con le norme in vigore – continua la nota – Rfi comprende le ragioni dei Comuni interessati laddove l’invasività delle soluzioni è tale da renderne complicata l’accettazione, e per tale ragione promuove di nuovo – come avvenuto più volte in passato – una revisione delle norme di settore per l’adozione di un nuovo approccio progettuale, che tenga conto sin da subito del miglioramento del materiale rotabile nel medio-lungo periodo, in virtù dell’applicazione, a livello europeo, delle norme sui rotabili nuovi e delle politiche incentivanti per adeguare i carri merci in esercizio. Ciò consentirebbe la realizzazione degli interventi di mitigazione per fasi, realizzando inizialmente barriere di altezza più contenuta e quindi meno invasive dal punto di vista paesaggistico e urbanistico. Giova infine ricordare che le strutture tecniche di Rete Ferroviaria Italiana sono da tempo impegnate nello sviluppo e nell’individuazione di soluzioni innovative che possano avere un minor impatto sul territorio, soluzioni che, una volta provata la loro efficacia, potrebbero essere integrate nei progetti che interessano la linea Adriatica».
Nel frattempo il comune di Falconara chiama a raccolta la politica, le istituzioni e soprattutto i cittadini e i loro rappresentanti per il consiglio comunale aperto sulle barriere antirumore di Rfi, organizzato per venerdì 15 febbraio alle 17 nella sala consiliare del Castello di Falconara Alta. Tra gli invitati, il ministro alle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli, i parlamentari eletti nelle Marche, il governatore Luca Ceriscioli con il presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo e i consiglieri regionali, per arrivare ai sindaci dei Comuni marchigiani della costa e al comitato “No al muro, sì al mare”. Il Consiglio comunale si dovrà esprimere sul documento con il quale si ribadisce il no al “muro”, ma sarà data la possibilità di intervenire anche ad altri soggetti presenti.
«Questa battaglia è partita proprio da Falconara – ricorda il sindaco Stefania Signorini – lanciata dal Comune e dai cittadini che, sollecitati dall’amministrazione, si sono costituiti in comitato e hanno raccolto migliaia di firme contro il progetto di Rfi, che separerebbe definitivamente la nostra città dal mare. Insieme al sindaco di Ancona Valeria Mancinelli abbiamo voluto sensibilizzare anche gli altri Comuni costieri e la risposta è stata immediata e massiccia. Questa adesione a un’unica battaglia conferma la fondatezza delle nostre obiezioni: Rete Ferroviaria Italiana e Mit non possono mostrarsi insensibili». Il progetto di Rfi, secondo l’amministrazione falconarese, se realizzato lungo la fascia costiera tra la strada ferrata e la via Flaminia, isolerebbe completamente Ancona e Falconara dal mare, togliendo la visibilità della spiaggia. Inoltre le barriere, che in alcuni punti raggiungerebbero l’altezza di 8 metri, impedirebbero il ricircolo dell’aria, aggravando l’inquinamento ambientale lungo una delle strade più trafficate del territorio.
Per la Signorini l’obiettivo di ottemperare al Decreto ministeriale Ambiente 29 novembre 2000 per ridurre l’inquinamento acustico a ridosso della ferrovia «può essere raggiunto con altri strumenti, tenendo presente che lo stesso Decreto ministeriale del 2000 indica la necessità di intervenire prima di tutto sulla sorgente del rumore». Come soluzioni alternative, la Signorini ha proposto l’arretramento o l’interramento della ferrovia, la sostituzione del materiale rotabile con uno più moderno che riduca l’inquinamento acustico alla fonte, la revisione degli orari dei treni specie nella fascia notturna per ridurre i disagi. L’intervento delle barriere proposto da Rete Ferroviaria Italiana, secondo l’amministrazione, opera una «standardizzazione su tutto il territorio nazionale, senza tenere conto dei contesti territoriali specifici per ogni realtà locale, dove la linea ferroviaria Adriatica corre a ridosso della spiaggia». La soluzione progettuale inciderebbe «in maniera irreversibile, oltre che sul paesaggio e sull’ambiente, anche sulla programmazione urbanistica dei Comuni e sul tessuto economico del territorio, causando danni irrimediabili».