Ancona-Osimo

Barriere, «troppe criticità e malumori». Urge incontro tra Regione, Anci Marche e Ministeri

Richiamando il confronto che si è svolto in Regione, il 28 giugno scorso, con i Comuni costieri, Anna Casini e Maurizio Mangialardi chiedono un tavolo di confronto con il Governo centrale per cercare una soluzione condivisa

Stazione di Falconara Marittima

ANCONA – Regione e Anci Marche hanno formalmente chiesto un incontro urgente ai ministri dei Trasporti Danilo Toninelli, dei Beni culturali Alberto Bonisoli e dell’Ambiente Sergio Costa sui progetti di barriere acustiche presentati da Rfi (Rete Ferroviaria Italia). La lettera è stata firmata dalla vicepresidente della Regione Anna Casini e dal presidente Anci Marche Maurizio Mangialardi.

«Tali progetti – scrivono – hanno sollevato forti malumori e sono state evidenziate molte criticità da parte delle comunità locali della riviera marchigiana e delle amministrazioni locali, soprattutto riguardo agli aspetti paesaggistici e ambientali, intimamente legati alla forte vocazione turistica dei luoghi». Richiamando il confronto che si è svolto, in Regione, il 28 giugno scorso, con i Comuni costieri, Casini e Mangialardi chiedono un «incontro congiunto tra Ministeri, Anci Marche (in rappresentanza dei Comuni marchigiani) e Regione Marche per cercare una soluzione condivisa su tale importante e complessa problematica».

A Roma verrà ribadita la posizione concordata con le amministrazioni locali: scelte condivise e soluzioni tecniche compatibili con le peculiarità territoriali. Si cercherà un confronto sulla base del documento preparato dall’Anci e portato all’attenzione della prima Conferenza dei servizi del 9 luglio che ha interessato il Comune di Mondolfo. La Regione ha già chiarito la propria posizione, contraria alle barriere antirumore, con una recente deliberazione nella quale, sempre a proposito del progetto Mondolfo, ha individuato sette criticità: dalla “non conformità urbanistica” delle soluzioni prospettate, alla “non osservanza delle indicazioni date dalla Conferenza unificata”, al non rispetto della distanza dagli edifici, al forte impatto economico sulla vocazione turistica delle località, alla mancata individuazione di soluzioni alternative, alla forte incidenza sul paesaggio e sulla qualità di vita degli abitanti.