ANCONA – Si comincia a delineare la road map per la realizzazione della ciclovia del Conero. I lavori, infatti, sono stati appaltati alla ditta Edilinvest Srl di Formia che a settimane darà il via ai cantieri. Ma resta ancora da chiarire un aspetto che riguarda il tracciato. Infatti il percorso dovrebbe attraversare un’area di proprietà di un privato, antistante la sua villa, all’altezza dello svincolo per Varano. Il Consiglio di Stato dovrà esprimersi sul ricorso che il privato ha fatto nei confronti dell’esproprio intentato dal Comune di Ancona.
La ciclovia del Conero
L’impresa di Formia si è aggiudicata il bando per il lavoro con un ribasso del 24% su base di gara di 691mila euro, facendo scendere l’importo del contratto a 530mila euro. Il progetto del tracciato interessa un percorso di circa 7 chilometri, e per circa 851 metri ricalca la strada asfaltata carrabile della provinciale del Conero. Ma oltre all’ostacolo dell’esproprio di una parte dell’area interessata dalla ciclovia, un altro problema è incorso quando la Provincia ha richiesto di separare e proteggere il percorso dal passaggio delle auto tramite un guardrail in corten-legno della tipologia imposta dal Parco del Conero. Un adeguamento che avrebbe portato il Comune di Ancona a sforare il budget. Così l’Amministrazone comunale avrebbe aggirato la questione cambiando il tracciato nei tratti in cui sarebbe servito il guardrail. Dunque un camminamento che può essere percorso in bicicletta o anche a piedi e da chi vuole fare jogging immersi nella natura. I lavori dureranno complessivamente 6 mesi. Ed entro la fine dell’estate l’opera vedrà quasi sicuramente la luce.
La mobilità dolce
Ancona cambia direzione e abbraccia la sostenibilità e la mobilità dolce. Una vision che è stata ampiamente illustrata e ribadita da sindaco e giunta in occasione della riapertura di via della Loggia, dove il dibattito sulla pedonalizzazione della strada ha scaldato gli animi in città, e nell’ambito dei lavori di restyling di via XXIX Settembre con annessa pista ciclabile. «Inutile polemizzare sul fatto che serva o meno la ciclabile in quella zona – spiega l’assessore comunale all’ambiente, Michele Polenta – la questione è la strategia più ampia che il Comune di Ancona ha scelto per la propria città. E stiamo parlando di mobilità dolce e a basso impatto ambientale, direzione verso cui stanno andando gran parte delle città europee». Infatti l’Ancona di domani vedrà nascere vari tracciati ciclabili che metteranno in collegamento diverse parti di città «come ad esempio l’antica via del Borghetto – specifica Polenta – ovvero quel passaggio che un tempo gli anconetani affrontavano in bicicletta tra la Stazione e Torrette». Nell’ottica di ripristinare il percorso, cancellato 40 anni fa dalla Frana Barducci, il Comune intende collegare la città al polo universitario di Torrette. Ma la ciclovia del Conero rappresenterebbe un fiore all’occhiello dal punto di vista turistico e potrebbe attrarre un intero segmento di fruitori provenienti da tutta Italia. «Stiamo spingendo convintamente nella direzione del turismo sostenibile – continua l’assessore all’ambiente – riteniamo che questo approccio possa restituire, a lungo termine, enormi vantaggi alla comunità».