ANCONA – Sono passati quattro anni ma lo choc è ancora vivo negli occhi di madre e figlia, di 57 e 86 anni, che il 14 giugno 2018 rimasero prigioniere nella loro auto nel sottopasso di via Caduti del Lavoro, tra la Baraccola e il quartiere del Q2.
Dopo quattro anni e con una richiesta in via bonaria all’ente però fallita, hanno portato il Comune in tribunale. Ieri (24 Giugno) alla sezione civile del secondo piano del Palazzo di Giustizia si è tenuta una delle udienze per ottenere un risarcimento danni di 9mila euro: sei mila per la Citroën Picasso che andò danneggiata dall’acqua e quindi fatta demolire e tre mila per i danni morali subito dalla donna che era alla guida e che ancora oggi, stando al suo avvocato Marco Micucci, porta le conseguenze di quello choc.
In tribunale sono stati sentiti l’assessore Paolo Manarini e Anconambiente che ha la gestione del semaforo che non avrebbe funzionato quel giorno per segnalare il livello pericoloso dell’acqua nel sottopasso. C’era brutto tempo quella mattina, pioveva a dirotto, un nubifragio si era abbattuto su Ancona. Le due donne si sono trovate a passare di lì e visto che il semaforo lampeggiava e non era rosso hanno proceduto ma sino a quando sono rimaste intrappolate in quasi due metri di acqua. Furono salvate da una pattuglia di poliziotti che ruppero il vetro della vettura per tirarle fuori. Il salvataggio fu filmato da una famiglia di passaggio. Prossima udienza il 10 ottobre.