ANCONA – Una giornata di intenso lavoro per Prefettura, Comune, Polizia, Carabinieri, Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Polizia Locale, Polizia Provinciale, Guarda di Finanza, Anpas, Croce Gialla e Croce Rossa, che hanno lavorato alacremente per garantire la sicurezza dei cittadini nelle fasi di evacuazione e accoglienza che hanno preceduto e accompagnato le delicatissime operazioni di disinnesco dell’ordigno bellico
Tutto è filato liscio e senza intoppi, nell’ambito di un’operazione, che ha richiesto 3 mesi di lavoro, coordinata da Prefettura e Comune di Ancona, che sono riusciti a mettere in campo una perfetta macchina operativa. Accanto a loro, in silenzio e lontani dal clamore, tanti uomini e donne del mondo associazionistico e del volontariato. Persone generose che fin dalle prime ore della mattina, hanno messo a disposizione tempo ed energie, collaborando alla perfetta riuscita di tutte le operazioni. «Tutto è andato nel migliore dei modi – ha commentato il Prefetto di Ancona Antonio D’Acunto – è stata un’operazione che ha coinvolto numerose componenti che hanno effettuato un’attività di pianificazione non semplice. Ancona ha risposto bene».
Fondamentale il lavoro dei militari del Genio Ferrovieri dell’Esercito Italiano che ha visto l’alternarsi di 30 artificieri, provenienti dal Reggimento di Castel Maggiore, nelle diverse fasi di disinnesco della bomba. Il lavoro degli artificieri (guarda il video) è stato disposto dal Comando Forze Operative Nord di Padova, deputato al coordinamento degli assetti di Forza Armata per l’area centro-settentrionale. Un’operazione delicatissima che i militari hanno condotto brillantemente riuscendo a concludere tutte le fasi, dal disinnesco al trasporto dell’ordigno fatto esplodere (guarda il video) nella cava di Jesi alle 16 di oggi (20 gennaio) in anticipo rispetto a quanto inizialmente previsto. Uomini dalla grande preparazione che non solo intervengono quasi quotidianamente in Italia per disinnescare i numerosi ordigni che ancora giacciono inesplosi sul territorio italiano, ma che per la loro grande competenza vengono chiamati ad intervenire anche nei contesti internazionali.
I militari hanno prima provveduto ad eliminare le due spolette presenti nell’ordigno, successivamente hanno tagliato la bomba con un getto d’acqua ad altissima pressione. Nelle prime ore del pomeriggio l’ordigno è partito, scortato dalla Polizia, alla volta di Jesi, dove è stato fatto brillare dagli artificieri intorno alle 16.
L’ACCOGLIENZA
Quasi 500 i volontari coinvolti nelle operazioni, tra Protezione Civile, associazioni, Anpas, Croce Gialla e Croce Rossa Italiana, tra loro anche Mattia Santoni, un ragazzo 19 enne che da oltre 5 anni è nel mondo del volontariato.
Puntuale anche il servizio cucina coordinato dal responsabile operativo della protezione civile Anpas Marche, Matteo Morelli: quasi 600 i pasti preparati.