ANCONA – «Avevamo deciso che il primo obiettivo della Fondazione sarebbe stato quello di supportare la ricerca, soprattutto in campo oncoematologico per dare speranza ai malati. In questo modo teniamo viva la memoria di nostro figlio». Amalia Dusmet, presidente della Fondazione Lorenzo Farinelli, intitolata al figlio, il giovane medico anconetano 34enne deceduto l’11 febbraio 2019 per un linfoma non-Hodgkin resistente alla chemioterapia, motiva così la donazione di 35mila euro all’Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona.
Un gesto di grande generosità che si concretizzerà nell’istituzione di una borsa di studio in memoria del giovane medico che aveva commosso il web lanciando un video appello nel quale chiedeva fondi per sottoporsi a una terapia sperimentale negli Stati Uniti. La malattia però, purtroppo non gli aveva lasciato scampo e i 500 mila euro raccolti grazie alla generosità di tanti sconosciuti, che in pochi giorni avevano messo insieme la somma necessaria per permettergli di andare oltre oceano, lui non li ha potuti utilizzare.
Così i genitori, gli amici e la compagna, che tanto si erano prodigati per strapparlo alla malattia, hanno messo in piedi la Fondazione in cui sono confluiti i 300mila euro rimanenti delle donazioni. 200mila euro la famiglia li aveva donati a Calogero Gliozzo, il 27enne siciliano, malato anche lui di linfoma, con cui si era messo in contatto Lorenzo, ma che purtroppo solo un anno dopo è venuto a mancare.
Lorenzo aveva voglia di vivere, come lui stesso diceva nei suoi video appelli dove affermava «non voglio morire, voglio vivere, ho fatto delle promesse e voglio mantenerle». Una speranza di vita che ora la famiglia tramite la Fondazione vuole dare a tanti malati affetti da patologie oncoematologiche, sostenendo la ricerca. La borsa di studio sarà attiva per un anno e andrà a un ricercatore impegnato in studi clinici di approfondimento per la cura di patologie linfoproliferative e clonali midollari, quelle di cui ha sofferto Lorenzo.
Ma la Fondazione non si ferma, come spiega la mamma del giovane medico con la passione per il teatro, «vogliamo andare avanti e ci stiamo organizzando per i prossimi obiettivi». Tra le prime iniziative al vaglio ci potrebbe essere la proroga per un altro anno della borsa di studio, mentre altri progetti per ora sono in stallo a causa della pandemia che non consente lo svolgimento di manifestazioni pubbliche per raccogliere fondi e che ha fatto saltare tornei sportivi e spettacoli teatrali che erano stati organizzati.
La Fondazione ha eseguito un’altra donazione di cui hanno beneficiato le Usca (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) e che è stata impiegata per l’acquisto di camici, visiere e dispositivi di protezione per il personale sanitario. «Cercheremo in tutti i modi di aumentare le risorse per continuare a finanziare iniziative» prosegue la mamma di Lorenzo. La Fondazione ha ottenuto il riconoscimento giuridico nell’aprile scorso e un mese fa quello di Onlus.
«Un contributo importante che va nella direzione della cura ma anche della solidarietà, obiettivi per noi fondamentali, da parte della Fondazione Lorenzo Farinelli – ha detto il direttore generale degli Ospedali Riuniti di Anona, Michele Caporossi –. Per questo istituiremo la borsa e il bando il prima possibile: non dobbiamo lasciarci sopraffare dalla pandemia rischiando di lasciare indietro la ricerca e le altre patologie».
Il borsista dovrà svolgere la sua funzione sia nei protocolli attivi che in quelli da attivare, collaborando con l’equipe di fase I, la cui finalità è volta a sviluppare studi innovativi e, in futuro, l’avviamento di protocolli includenti la terapia con metodologia Car-T Cell, la terapia a cui Lorenzo voleva sottoporsi negli Stati Uniti.