ANCONA – «Non aprite la porta di casa agli sconosciuti ed evitate di dare seguito alle richieste che pervengono telefonicamente da persone sconosciute». Sono due delle principali raccomandazioni rivolte agli anziani dal questore di Ancona Cesare Capocasa, con l’obiettivo di contrastare il fenomeno delle truffe verso questa categoria fragile della popolazione.
Suggerimenti che già da soli, ha affermato, «possono contribuire a ridurre significativamente il fenomeno delle truffe agli anziani». Le raccomandazioni sono state messe nero su bianco in una brochure informativa realizzata dalla Questura di Ancona, in collaborazione con Confartigianato Ancona, Pesaro e Urbino.
Avvalendosi di un linguaggio chiaro e sintetico, la “guida anti-truffe” parla agli anziani veicolando sette suggerimenti accompagnati da espressioni dialettali anconetane come “Nun te fida’ manco de l’ombra tua” o “nun esse’ credulo'”. Indicazioni il cui intento, ha sottolineato il questore Cesare Capocasa, è quello di «ridurre le truffe che colpiscono in maniera odiosa la categoria fragile degli anziani».
Un ulteriore servizio di prossimità «e di vicinanza ai cittadini, anche a Natale» che va ad aggiungersi al poliziotto di quartiere attivato nelle settimane scorse dal questore. Capocasa ha sottolineato che «l’attività repressiva non è sufficiente, occorre lavorare molto sulla prevenzione» e in tal senso la diffusione capillare della brochure «crediamo possa rappresentare una risposta importante, efficace e significativa in termini di prevenzione».
Prevenzione fondamentale anche per invitare gli anziani a denunciare gli episodi di cui sono vittime, che spesso per pudore non portano all’attenzione delle forze dell’ordine.
«Senza una denuncia – ha detto il questore – per noi diventa più difficoltoso riuscire a capire sia il termometro del fenomeno, sia individuare gli autori delle truffe. Comprendo perfettamente la difficoltà, il disagio di un anziano che si trova ad essere raggirato e magari colpito anche nei suoi interessi più vicini, come somme di denaro che solitamente vengono estorte. Dobbiamo lavorare molto sull’attività di sensibilizzazione e di informazione, continuare a lavorare alacremente perché il fenomeno purtroppo non accenna a diminuire».
A livello statistico, aggiunge, «sono più numerose le truffe online che quelle in presenza: le truffe online sono aumentate moltissimo anche a causa dell’emergenza sanitaria».
Il questore fa notare che «sono cambiate le modalità» con cui le truffe vengono attuate e «ci sono ancora casi importanti, che si riferiscono a prelievi o dazioni di somme di denaro (donazioni, ndr) di migliaia di euro, che non rappresentano la pensione, ma un patrimonio di un anziano che è riuscito a mettersi da parte con tanti sacrifici». La prevenzione e il contrasto a questi fenomeni, secondo Capocasa, rappresentano in tale cornice «l’indice significativo della civiltà di una società moderna».
Il segretario di Confartigianato Ancona-Pesaro-Urbino, Marco Pierpaoli, ha parlato di «una iniziativa di valore» ed ha ricordato che «un terzo dei marchigiani è pensionato e ha subìto importanti difficoltà in seguito alla pandemia» anche in virtù del fatto che «nelle Marche l’importo medio delle pensioni è più basso dello standard nazionale».
La brochure, che sarà diffusa nella provincia di Ancona, vedrà due step di distribuzione, un primo che prenderà avvio già da oggi grazie ai poliziotti della Questura di Ancona che si recheranno nelle parrocchie e nei centri di aggregazione frequentati dagli anziani per diffondere la guida anti-truffe, l’altro invece vedrà l’invio nelle case degli anziani attraverso spedizione postale.
La guida sarà disponibile anche negli uffici dell’associazione di categoria che successivamente diffonderà anche manifesti informativi. «Con la brochure arriviamo direttamente nelle case degli anziani» ha evidenziato il questore: Confartigianato ha infatti spiegato che «si conta di arrivare entro il 2022 nelle case di metà dei pensionati per poi arrivare a tutti».
Claudio Maria Latini, presidente Anap Confartigianato Ancona-Pesaro e Urbino ha sottolineato che «la consapevolezza è la migliore prevenzione» e che le denunce presentate rappresentano solo la punta dell’iceberg di un fenomeno che rimane spesso sotto traccia per pudore e vergogna.