Ancona-Osimo

Ancona al buio prima dell’alba per contenere i costi di energia elettrica: l’ira della città

L'illuminazione pubblica si spegne alle 5,10 contro il caro bollette. Ancona piomba nell'oscurità. I cittadini protestano

ANCONA – Ore 5,10: si spengono i lampioni. Ancona resta al buio fino al sorgere del sole. Un’immagine inquietante. Uno scenario da film horror: strade deserte e ancora avvolte dalla notte. I pochissimi in giro a quell’ora, per lo più lavoratori che iniziano il turno all’alba, si distinguono perchè costretti ad accendere la torcia dello smartphone per illuminare la strada. Insomma, una scelta quella di spegnere l’illuminazione pubblica 80 minuti prima che lascia perplessi i cittadini. «Ma da qualche parte dovevamo pur cominciare» si giustifica Ida Simonella, assessore del Comune di Ancona attualmente in corsa per le primarie del centrosinistra. 

La città allo scuro

Avventurarsi in una città allo scuro diventa soprattutto un problema di sicurezza. Vero è che non sono molti i cittadini che girovagano per la città a quell’ora, ma c’è pur sempre chi si alza presto per portare a spasso il cane e poi andare al lavoro. O chi di solito alle 5 del mattino va a correre per poi iniziare la giornata lavorativa. E trovarsi immersi nell’oscurità totale di una città completamente al buio genera quel senso straniante che si traduce in un brivido che corre lungo la schiena. Di botto Ancona diventa Gotham City. Ma senza nessun supereroe a tenerla a bada. E, inutile nascondersi dietro un dito, di quartieri difficili ce ne sono ad Ancona. Tanto che alcuni dipendenti dei bar della zona del Piano preferiscono chiudersi dentro mentre sistemano il locale prima dell’apertura. 

Monumenti al buio

Un altro stratagemma per tentare di arginare il salasso da rincari energetici è quello di tenere al buio i monumenti cittadini. Sempre secondo la giunta si stima che complessivamente tutti questi accorgimenti potrebbero riportare nelle casse comunali un bottino che si aggira intorno ai 3 milioni di euro. Ma a costo di una città che perde anche i punti luce sui beni monumentali più importanti. Insomma, si sta paventando un autunno-inverno di austerity come non si vedeva da tempo. E considerato che il prezzo dell’energia è destinato a salire ancora, non è escluso che possano arrivare anche altre disposizioni per contenere le bollette del Comune. 

L’ira dei cittadini

La decisione di spegnere l’illuminazione pubblica alle 5,10 del mattino non piace agli anconetani, specie quelli che a quell’ora si trovano in giro. Il malcontento viene recepito dal comitato civico di Ankon Nostra che suggerisce una via d’uscita: «Invece che sopprimere l’illuminazione un’ora e venti minuti prima – dice il presidente del comitato, Daniele Ballanti – proponiamo di ridurre l’illuminazione del 50% per un lasso di tempo di 2 ore e 40 minuti. Quindi spegnendo un lampione sì e uno no e raddoppiando la durata del risparmio».