ANCONA – Non è ancora Natale, ma non servono le feste natalizie per l’arte di strada. Infondo, i busker – musicisti, giocolieri e pittori on the road – sono sempre esistiti. Certo, la cugina Emilia Romagna, su questo fronte, pare più avanti delle Marche: basta fare un giro a Bologna per immergersi in canzoni di ogni tipo, da Lucio Dalla al sax di un artista jazz.
Ma pure Ancona, ultimamente, sembra essersi svecchiata, aprendosi all’arte di strada, come confermano alcuni musicisti. Facundo Gastón Gordillo è uno di loro e, nel 2018, ha partecipato ad X Factor (nella squadra del rapper Fedez), «ma dopo tre puntate – racconta – ho lasciato. Allora, non mi sentivo pronto. Ho iniziato a venire ad Ancona quando, ai tempi del lockdown, c’era la zona arancione e non ci si poteva spostare – evidenzia Gordillo. Io abito a Senigallia ed era facile arrivare qua. A quei tempi, cantavo e suonavo con la mascherina, ma c’era poca gente. In questi giorni, invece, di persone ce ne sono tantissime».
Gastón, come lo chiamano tutti, è nato a Buenos Aires, in Argentina, e dopo aver vissuto a Schio si è trasferito a Senigallia: «Ho conosciuto la mia ragazza mentre suonavo su un marciapiede di Senigallia e abbiamo iniziato a frequentarci. Ora stiamo insieme». Sabato scorso era applauditissimo tra corso Garibaldi e via Castelfidardo. Foto e video a bizzeffe, tra commenti del tipo: «È bravo, simpatico e persino bello».
Una chitarra, un’asta per il microfono e un’interessante presenza scenica. Così, regala emozioni suonando «Ma il cielo è sempre più blu», di Rino Gaetano, o interpretando «Despacito» di Luis Fonsi, o, ancora, intonando «Perfect», di Ed Sheeran. Qualcuno passa e gli chiede Dance Monkey, così lui prende a suonarla ed ecco a terra il ticchettìo di qualche moneta appena guadagnata.
Tra i vicoli anconetani del centro storico, spunta poi una piccola band, con tanto di batteria. Il piccolo complesso – formato da un uomo e una donna – la settimana scorsa si trovava in via Podesti, nella stradina tra corso Stamira e corso Garibaldi. Decine di persone ad ascoltarli e sorrisi smaglianti.
Più centrale, come posizione, un pittore originario del Senegal, tra le panchine delle vie dello shopping. I suoi quadri colorati illuminano gli animi della gente, i colori caldi dell’Africa riscaldano la temperatura rigida di questi giorni: «Espongo i miei quadri e spero di venderne qualcuno – dice. I poliziotti? Sono sempre gentili con me. D’altronde, io non do problemi e non infastidisco nessuno». Anche perché, diciamocelo, i problemi della città, forse, sono ben altri: vedi per esempio i baby bulli e le gang che talvolta terrorizzano i commercianti del centro.
In inverno, solitamente, c’è anche un ragazzo calvo, dai colori rossicci, che suona la tromba o, ancora, Massimo, un signore sulla 60ina che canta, suonando chitarra e fisarmonica e indossando una sorta di sperone sonoro che, legato alla caviglia, scandisce il tempo ritmico delle canzoni mentre passa De Gregori, con la «La donna cannone».
Forse, è davvero questa una delle ricette giuste per attrarre gente pure dall’entroterra marchigiano: un clima cittadino tranquillo, musicale, sicuro e armonioso, sotto un «cielo sempre più blu».