ANCONA – Incidente sul lavoro ai cantieri Isa Yacht del porto di Ancona, attorno alle ore 16. Un’impalcatura, per cause in fase di accertamento, ha ceduto e quattro operai di una ditta esterna, due bengalesi, un egiziano e un altro dell’est Europa, sono rimasti feriti a seguito del crollo. Erano a circa 6 metri di altezza, che corrispondono al terzo piano dell’impalcatura stessa (che era all’interno di un capannone). Dalle prime risultanze, pare sia crollata la passerella trascinando giù i lavoratori. Stavano lavorando alla stuccatura di uno yacht. Sul posto il 118, la croce gialla e la croce rossa. Gli operai, due dei quali arrivati in codice rosso in ospedale (uno è stato trasportato in eliambulanza a Torrette), non sarebbero comunque in pericolo di vita. Sul posto anche i vigili del fuoco e la Polizia.
L’azienda, in apprensione, manifesta «vicinanza e solidarietà sincera ai quattro operai direttamente coinvolti nell’infortunio, ai loro familiari, a tutti gli operai e al datore di lavoro della ditta terzista che si trovava ad operare all’interno del cantiere. Stiamo monitorando la situazione e ci auguriamo di fornire al più presto buone notizie circa le condizioni di salute dei lavoratori attualmente ricoverati».
Esprime vicinanza ai lavoratori anche la segreteria provinciale della Fiom di Ancona. «A meno di un giorno dalla denuncia dei sindacati confederali sul peggioramento dei dati riguardanti l’infortunio nelle Marche, è arrivata purtroppo l’ennesima conferma della veridicità di questo drammatico dato – si legge nella nota diramata dal sindacato – Le condizioni di lavoro nel cantiere Isa – Palumbo non possono più essere controllate dai Rappresentanti della Sicurezza della Fiom in quanto non più presenti nello stabilimento in seguito al licenziamento. Per parte sua la Fiom agirà affinché al più presto i lavoratori Isa – Palumbo abbiano di nuovo un loro rappresentante per la sicurezza eletto da tutti i lavoratori , come prevede la legge.
Già da tempo la Fiom di Ancona ha denunciato situazioni di criticità
riguardanti le condizioni di lavoro all’interno del cantiere. Ora è necessario fare chiarezza su quanto avvenuto. Metteremo in campo tutte le pressioni e tutte le richieste possibili nei confronti degli enti ispettivi preposti a tutti i livelli , affinché si individuino le reali responsabilità. Non è più ammisibile che alla ricchezza del prodotto si contrapponga una tale precarietà delle condizioni di lavoro. La Fiom farà le dovute valutazioni con i propri legali per verificare la possibilità di costituirsi parte civile».
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