ANCONA- La stagione sportiva 2019-2020 per i dilettanti si avvia, inesorabilmente, verso la sua conclusione definitiva. Appare ormai ovvio che non si tornerà più in campo e questo per due motivi. Da un lato l’attuale contesto sanitario che non permette certo rilassamenti in termini di prevenzione del contagio, dall’altro l’attuazione del protocollo (peraltro in discussione proprio in questi giorni) ritenuto inapplicabile per il mondo dilettantistico e non solo. Nello specifico, dalla serie B in giù appare decisamente improbabile che le società riescano a garantire lunghi ritiri blindati, allenamenti con rispetto del distanziamento sociale e possibilità di fare i tamponi ogni due, tre giorni.
Che succederà? Intanto, con il comunicato di sabato scorso, 2 maggio, il presidente della Lega Nazionale Dilettanti Cosimo Sibilia ha prorogato la sospensione di tutta l’attività della Lnd (nazionale e territoriale) fino al 18 maggio. Non è mancato lo stupore da parte delle società che si sarebbero aspettate, probabilmente, già la parola la fine sulla stagione in corso. Non è escluso che novità determinanti potrebbero esserci già prima del 18 maggio. Nella fattispecie il consiglio federale convocato per venerdì, al netto di clamorosi stravolgimenti, abbasserà la saracinesca sui campionati di Lega Pro e dilettanti dando così appuntamento al 2020-2021. Restano da sciogliere anche due nodi fondamentali come, ad esempio, le modalità alternative di conclusione (annullamento o cristallizzazione delle classifiche) e la formulazione degli organici per il prossimo anno (con tutti i criteri relativi ai ripescaggi).
Intanto giocatori e società chiedono maggiori tutele alla governance del calcio. Il ministro Spadafora, qualche settimana fa, ha dichiarato di voler destinare 400 milioni a tutto lo sport di base ma della questione non se ne è più parlato. Leghe e federazioni sono al lavoro per studiare tutte le possibili misure anti-crisi per il post Coronavirus che vanno dalla possibilità di abbassamento/azzeramento delle tasse d’iscrizioni fino alla defiscalizzazione delle sponsorizzazioni sportiva, proposta partita giorni fa dall’amministrazione comunale di Ancona del sindaco Valeria Mancinelli.