Ancona-Osimo

Calcio, Portuali: a tu per tu con Carlo Sardella

Il punto del vice allenatore sulla formazione anconetana, neopromossa in Prima Categoria, in vista dell’esordio in campionato e il suo rapporto con mister Ceccarelli. «In campo per giocarcela con chiunque»

L'esultanza della squadra

ANCONA- Una sconfitta che non allarma, quella rimediata dai Portuali sul campo del Montemarciano nel primo turno di Coppa Marche. La formazione anconetana, neopromossa in Prima Categoria, sta lavorando in vista dell’esordio in campionato, di cui in serata dovrebbero essere ufficializzati i gironi. Nello staff tecnico che settimanalmente segue i giocatori figura Carlo Sardella, uno che la crescita di questa squadra l’ha toccata con mano. Il suo contributo in termini di lavoro e collaborazione è linfa vitale per mister Ceccarelli, alla vigilia di una stagione che potrebbe rivelarsi decisamente imprevedibile.

Come giudichi la gara d’esordio in Coppa Marche?
«La prima partita ufficiale, come sempre, serve a capire a che punto della preparazione siamo, sia a livello fisico che a livello tattico, e confrontarci con una delle candidate alla lotta playoff ci ha dato ottime indicazioni. Per quanto riguarda il risultato penso sia giusto, ma quello che più ci interessava era la prestazione da parte dei ragazzi».

Quali aspetti sono ancora da migliorare?
«Inevitabilmente a poco più di tre settimane dall’inizio della preparazione la condizione non può essere ottimale e i meccanismi di gioco sono ancora da oleare sia in fase di costruzione che in fase di finalizzazione del gioco».

L’obiettivo reale e il sogno in questo campionato?
«Da neopromossa l’obiettivo è sicuramente la salvezza, poi sognare di lottare per i play off non costa niente».

Parlando del livello delle avversarie che idea ti sei fatto?
«A parte l’Anconitana che credo farà un campionato a sé come è giusto che sia per il blasone, noi andremo in campo per giocarcela con chiunque».

Come procede il vostro lavoro d’avvicinamento?
«Il lavoro a livello fisico procede come da programma, per il resto il mister e io dovremmo cercare la soluzione per far amalgamare i nuovi al gioco della squadra e per mettere in campo la squadra nelle condizioni migliori per esaltare le nostre qualità».

Dove nasce la tua collaborazione con mister Ceccarelli?
«Con Stefano ci conosciamo da parecchio tempo, prima come compagni di squadra ai tempi della Brandoni poi quando è diventato allenatore dei Portuali come suo giocatore. Alla fine quando ho deciso di smettere di giocare mi ha chiesto di entrare a far parte del suo staff come allenatore in seconda e ho accettato molto volentieri, cercando di portare il mio contributo alla causa».