ANCONA – Come ogni anno in vista del fischio d’inizio della Champions League gli amanti del calcio cercano di districarsi nella giungla delle diverse piattaforme, app e abbonamenti per poter vedere le partite del cuore. Serie A, serie B, Champions e calcio internazionale possono richiedere abbonamenti diversi.
Un quadro mutato “anni luce” rispetto a quando le partite della serie A veniva giocate la domenica pomeriggio allo stesso orario e si potevano seguire solo in radio, grazie alla radiocronaca di giornalisti sportivi del calibro di Enrico Ameri e Sandro Ciotti.
E se una delle sfide maggiori dei giornalisti sportivi a quei tempi era quella di essere sincronizzati con l’azione sportiva che stavano raccontando, ed erano sempre più all’altezza di questo compito, i nuovi sistemi invece a volte mostrano delle criticità come evidenzia il presidente regionale Adiconsum Francesco Varagona.
«Il calcio in Tv via streaming? Non ci trovo nulla di male, ma occorre fare in modo che le partite si vedano bene». Il presidente marchigiano dell’associazione dei consumatori pone l’accento sui «disservizi» legati ad alcune piattaforme visibili anche in app solo in abbonamento: «Spesso in queste prime giornate di campionato di serie A si sono viste continue interruzioni che hanno creato notevoli disagi nel seguire le partite dovute a infrastrutture non idonee da parte di chi ha acquisito i diritti alla trasmissione».
Inoltre evidenzia che «spesso la qualità dell’immagine è scarsa e a volte capita di assistere a partite con un ritardo nella trasmissione che può toccare anche i 90 secondi».
E questo può creare situazioni paradossali, per cui capita anche che «chi assiste alla partita in radio esulta mentre il vicino che la segue in streaming non ha ancora visto l’azione». Insomma secondo Varagona «occorre che chi offre un servizio a pagamento sia in grado di garantirne la qualità. Non è accettabile pagare per poi non vedere bene o assistere con continue interruzioni in costante ritardo».
Secondo il presidente dell’associazione dei consumatori, per permettere a tutto il Paese di essere in condizione di accedere alle trasmissioni in streaming bisogna che la banda larga raggiunga tutti i Comuni di Italia.
Nonostante «nelle Marche siano stati fatti passi avanti, rispetto al passato – osserva Varagona -, occorre approfittare delle risorse del Pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza) per adeguare la banda larga in tutto il Paese. Il diritto di connettersi in maniera veloce va garantito a tutti, sia che vivano nell’entroterra che in città. È una priorità anche per le altre forme di comunicazione e lavoro a distanza, come la dad, il lavoro agile e l’accesso a servizi della pubblica amministrazione».
A riflettere sull’evoluzione subita dal mondo del calcio e delle sue modalità di visione è anche l’imprenditore Mauro Canil, patron dell’Ancona Matelica: «Il mondo cambia e bisogna adeguarsi ai processi evolutivi. Il futuro è sempre più telematico e anche il calcio si evolve, anche se l’emozione più bella è sempre quella che si vive in presenza allo stadio, con il calore dei tifosi».
L’imprenditore con l’occasione rimarca di essere approdato ad Ancona «con un progetto molto chiaro in testa» quello del «mantenimento della categoria della prima squadra» e «un grande lavoro fondato sui giovani» come conferma il rinnovo per tre anni del direttore sportivo Francesco Micciola.