ANCONA E FALCONARA- Spunta un secondo errore nel calcolo della Tari effettuato dal Comune di Ancona, almeno secondo quanto riferito dal capogruppo di Forza Italia Daniele Berardinelli. Per il consigliere, oltre al primo errore -quello comune ad altre amministrazioni che hanno applicato la quota variabile anche alle pertinenze come garage e cantine, piuttosto che alla sola abitazione principale facendo così lievitare le bollette- ce ne sarebbe un altro.
«Stando all’interpretazione del Ministero delle Finanze, ci sarebbe un secondo errore relativo solamente ad Ancona e non si sa se riguarda anche altri Comuni- dichiara Berardinelli-. Il Comune avrebbe applicato alle pertinenze, in maniera fantasiosa, la quota relativa all’occupazione di 1 solo componente anziché del totale degli occupanti. Il risultato è che i cittadini che hanno pagato la TARI o che stanno per pagare il 16 novembre la seconda rata in base ai calcoli effettuati dall’Amministrazione comunale e che hanno pertinenze nella loro proprietà, hanno avuto un conto sbagliato in eccesso. Questi errori sono stati fatti sicuramente dal 2014 ad oggi e probabilmente per Ancona anche nel 2013, per cui si dovrebbe poter chiedere il rimborso per tutti gli anni in cui sia stata richiesta una somma maggiore del dovuto e questo vale anche per chi quest’anno avesse già pagato la somma totale».
Intanto, il prossimo 16 novembre scade la seconda rata della Tari. «Essendo il termine di scadenza un termine Ordinatorio e NON Perentorio, si potrà pagare entro la fine dell’anno senza alcuna sovrattassa né alcuna sanzione quindi, chi ancora deve pagarla avrà il tempo di potersi rivolgere ad un professionista per capire come comportarsi per non pagare cifre in eccesso e nel frattempo sperare di avere notizie dal Ministero e dal Comune- chiarisce il capogruppo di Forza Italia-. È invece a mio avviso evidente che, vista la norma nazionale che impone ai Comuni di incassare dalla Tassa rifiuti l’intera somma utile alla raccolta e allo smaltimento, non si può chiedere per il passato ad altri cittadini di “compensare” il minor gettito ottenuto, per cui o il Ministero o il Comune dovrà attingere da fondi propri per colmare la differenza tra entrate e uscite.
Temo che l’Amministrazione comunale stia studiando un ricalcolo dei coefficienti per rivalersi sui cittadini ed evitare rimborsi o uscite straordinarie, pur dipendendo tutto da un errore della Giunta Mancinelli e non degli uffici, tanto è vero che i calcoli applicati derivano da un Regolamento applicato e votato (IUC) e non da una semplice delibera dirigenziale. Per fare un esempio, una famiglia di tre persone abitante in un appartamento di 100 mq con una cantina di 20 mq e un box auto di 20 mq, avrebbe pagato circa 100€ in più nel 2017. Chi volesse avere informazioni per un consulto gratuito, potrà rivolgersi al 393.3358557 per tutte le notizie del caso».
Questione completamente diversa per il Comune di Falconara dove la Tari è stata determinata correttamente. A riferirlo, l’assessore al Bilancio e Società partecipate Raimondo Mondaini. «Si tratta dell’applicazione della quota variabile che in alcuni Comuni sarebbe stata calcolata anche sulle pertinenze (garage, cantine…) con un aggravio a carico delle utenze domestiche. Ciò non ha riguardato invece le utenze degli operatori economici che, anzi, nei comuni dove è stato commesso tale errore avrebbero teoricamente goduto di un vantaggio, dato che a parità di costo del servizio è stata addebitata una quota superiore alle utenze domestiche. Ad ogni modo ribadisco che, grazie alla professionalità dell’Ufficio Tributi del Comune di Falconara, i nostri concittadini non sono coinvolti da tale spiacevole questione».
Sul calcolo errato della Tari interviene anche l’Adocnsum Marche e l’Adoc Marche. «Auspichiamo ad una soluzione unitaria a livello nazionale e ricordiamo che in assenza occorrerà presentare richiesta di rimborso al proprio Comune o all’ente deputato alla riscossione per gli importi versati negli ultimi 5 anni. Se non si riceve risposta o in caso di risposta negativa è possibile presentare ricorso nei 60 giorni successivi alla Commissione Tributaria Provinciale. Rassicuriamo comunque l’utenza, in quanto stante il termine dei 5 anni al momento non sussiste una condizione di “urgenza”. Si invitano comunque tutti i cittadini coinvolti a reperire la documentazione relativa alla propria utenza TARI (avvisi di pagamento dal 2014 in avanti), e a rivolgersi presso le proprie sedi per ulteriori informazioni».