ANCONA- Ci sarebbe anche Ancona tra i Comuni che hanno sbagliato a calcolare la Tari facendo pagare ai cittadini più di quanto dovuto per la tassa sui rifiuti. La questione è emersa durante un’interrogazione parlamentare rivolta dal deputato del M5S Giuseppe L’Abbate, al sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta. La polemica insorge e il Comune di Ancona fa chiarezza.
«Circa l’interpretazione che il sottosegretario Baretta ha dato durante il question time, l’Amministrazione fa presente che il totale della Tari pagata dai cittadini in questi anni va a coprire integralmente i costi del servizio rifiuti come previsto dalla legge italiana e dalle norme europee. Di conseguenza non si tratta di risorse che il Comune ha “indebitamente” preso ai cittadini quanto di una differente interpretazione della legge su come tali costi dovessero essere distribuiti tra i cittadini stessi- spiega l’assessore alle Politiche economiche, finanziarie e di bilancio Fabio Fiorillo-. L’interpretazione data dal Comune di Ancona, coerente con la normativa, è indicata nel regolamento comunale che viene inviato al Ministero dell’Economia e delle Finanze.
In presenza di applicazioni scorrette delle norme il regolamento può essere rinviato ai Comuni per le opportune correzioni e il regolamento del Comune di Ancona non ha ricevuto osservazioni sul punto in questione. L’interpretazione della norma adottata dal Comune di Ancona pur attribuendo alle utenze con pertinenze separate dall’abitazione principale (come ad esempio un garage non nello stesso stabile dell’abitazione) una media di circa 30 euro annue in più, riduce il peso sulle famiglie che abitano in case senza pertinenze separate, in particolare quello sulle famiglie più numerose e che abitano in case di piccola dimensione».