ANCONA- Presunto calcolo errato della Tari da parte del Comune di Ancona, Forza Italia sta predisponendo un servizio gratuito per i cittadini tramite un pool di commercialisti che potranno verificare la correttezza dei calcoli effettuati dal Comune e suggerire le azioni più opportune da intraprendere.
«Le dichiarazioni dell’assessore Fiorillo sullo scandalo dell’errato calcolo del pagamento della TARI effettuato dal Comune di Ancona che ha portato la nostra città purtroppo ancora una volta agli onori negativi della cronaca, fanno restare di stucco- dichiara Daniele Beradinelli, capogruppo Forza Italia-. L’amministrazione deve farsi carico dell’errore di calcolo e predisporre una metodologia di recupero delle somme in eccesso richieste e pagate da parte dei cittadini. Ho già predisposto una interrogazione urgente da svolgere nel prossimo consiglio comunale per mettere l’amministrazione davanti alla responsabilità dell’errore e sentire come hanno pensato di ovviare all’ennesimo sopruso nei confronti degli anconetani».
Sulla vicenda intervengono anche le altre forze di opposizione. «Negli ultimi cinque anni almeno, diversi Comuni avrebbero sbagliato il calcolo della Tari: un errore nel computo della quota variabile del tributo che lo ha fatto lievitare a dismisura. I contribuenti si sono così trovati una bolletta con una quota fissa (legata ai metri quadri della casa) e una quota variabile (legata al numero degli abitanti della casa) moltiplicata tante volte quante sono le pertinenze- spiega la consigliera del Movimento 5 Stelle Maria Ausilia Gambacorta-. Ad esempio: chi ha una casa con 125 metri quadrati complessivi, di cui 100 di casa, 15 di garage e 10 di cantina ha pagato la quota variabile non una (come dovrebbe essere) ma tre volte. La quota variabile andrebbe calcolata una sola volta sull’insieme di casa e pertinenze immobiliari (ovvero posti auto, cantine, soffitte, box), tenuto conto del numero dei familiari.
L’esistenza di svariate pertinenze infatti, non accresce la quantità d’immondizia prodotta dal nucleo familiare. I Comuni (Ancona) accusati di averla maggiorata l’avrebbero applicata tante volte quante sono le pertinenze dell’abitazione, come se l’immondizia lievitasse in presenza di più pertinenze. La tassa è normata dal DPR n. 158/99, mi domando il senso della risposta del nostro assessore. Credo che non sia fattibile interpretare la legge a sfavore dei cittadini. Non si può applicare la legge in modo diverso. Cosa ci rimane da fare? Trasformarci da cittadini paganti a controllori arrabbiati? Come far valere i nostri diritti? Oltre che pagare dobbiamo perdere altro tempo alla ricerca della via migliore per recuperare l’indebito? No basta è davvero troppo. Dobbiamo verificare la giustezza o meno del calcolo e fare ricorso per avere il rimborso. Il cittadino deve verificare ma il Comune non è detto che farà ammissione di colpa. In ballo ci sono troppi soldi ed il Comune di Ancona li avrà? Io credo che una amministrazione corretta debba ricalcolare il dovuto e predisporre il modo migliore per il contribuente di rientrate nella somma indebitamente versata».
«Un altro pasticcio dell’Amministrazione comunale di Ancona che a bocca dell’assessore alle Finanze dichiara “che la norma agevola quelli che hanno una casa senza pertinenze”, come se avere una cantina od un garage fosse un “peccato- afferma Stefano Tombolini, capogruppo 60100 Ancona-. Il sottosegretario alle Finanze Beretta ha indicato le modalità con cui deve essere calcolato la TARI cui il regolamento del Comune di Ancona non è conforme. Chi ne fa le spese sono i cittadini a cui non resta che la via del rammarico oppure quella di affrontare la strada di un ricorso alla Commissione Tributaria. È peraltro necessario evidenziare che alcuni cittadini, quelli con gli appartamenti con le pertinenze hanno pagato più del dovuto, somme che hanno avvantaggiato i proprietari degli alloggi privi di pertinenza, i quali per assurdo dovrebbero integrare le somme corrisposte. Noi abbiamo preparato un foglio di calcolo utile per determinare l’importo “corretto” della TARI e il corrispettivo pagato in più. L’uso è semplice: è sufficiente inserire il numero dei componenti del nucleo familiare, e le superfici in metri quadrati dell’appartamento e delle pertinenze. Il calcolo non tiene conto delle eventuali agevolazioni che devono essere calcolate a parte».