Ancona-Osimo

Caldo rovente e scarse precipitazioni: possibile anticipo per la vendemmia

Il presidente dell’AIS Marche, il sommelier professionista Stefano Isidori, ci spiega che cosa aspettarci da questa annata. Per il momento nelle Marche non ci sono situazioni allarmanti

ANCONA – Il 2022 sarà un’annata anomala per il vino. Le scarse precipitazioni e le temperature roventi faranno presumibilmente anticipare la vendemmia. Il clima degli ultimi mesi sta mettendo alla prova i vitigni che devono sopravvivere con le riserve d’acqua accumulate con le piogge di inizio luglio. Il presidente dell’AIS Marche, il Sommelier professionista Stefano Isidori, ci spiega che cosa aspettarci da questa annata.

Presidente, quali previsioni per la vendemmia di quest’anno?
«È ancora presto per dire come sarà la vendemmia, qualsiasi cambiamento climatico potrebbe incidere sul raccolto, come ad esempio un’improvvisa grandinata. Ci confrontiamo con i produttori e, per il momento, nelle Marche sembra che tutto stia procedendo bene nonostante il gran caldo. In alcune zone, dove i vigneti sono impiantati verso sud e quindi risentono di un’eccessiva esposizione al sole, le alte temperature hanno portato a un forte anticipo nella maturazione delle uve che hanno già iniziato a prendere colore. Quelli impiantati verso nord hanno invece presumibilmente una qualità ottimale. Chiaro è che se dovessero perdurare i 40° anche ad agosto le vendemmie saranno tutte anticipate».

Che cosa comporta la maturazione precoce dell’uva?
«Essendo molto caldo si verifica un accumulo eccessivo di zuccheri e una perdita di acidità che invece crea freschezza e dà i presupposti per la longevità del prodotto. Il vino ha quindi una maggiore pesantezza alcolica».

Oltre al caldo, questa annata si caratterizza anche per l’assenza di pioggia…
«I produttori della zona di Jesi e Matelica mi hanno detto che la pioggia caduta i primi di luglio ha portato un po’ di riserve d’acqua. I vitigni che hanno più di 25 anni sono ben radicati nel territorio e resistono bene nonostante le scarse precipitazioni in quanto trovano umidità nella terra. Invece i vitigni più giovani, di 10-15 anni, hanno un apparato radicale superficiale e risentono maggiormente della carenza di piogge. Al momento comunque non ci sono situazioni allarmanti. Sarebbe bene che nella prima decade di agosto piovesse e facesse più fresco così da avere la riserva idrica necessaria alla vite per arrivare fino alla vendemmia. Parlando con dei produttori jesini e del Conero, vista la situazione climatica è emersa la necessità di cercare altre risorse idriche per aiutare le piante».

Il presidente dell’AIS Marche, il sommelier professionista Stefano Isidori

Che effetti ha avuto sui vitigni la mancanza di piogge?
«Gli acini sono rimasti piccoli in quanto nel momento dell’accrescimento le precipitazioni sono state scarse. Ciò ha inciso sulla quantità di prodotto ma non sulla qualità. Seppur non eccessivo, sicuramente ci sarà un calo nella produzione e quindi nella quantità di vino».

Data la situazione climatica quando inizierà la vendemmia?
«Un tempo si vendemmiava a metà settembre-ottobre. Oggi si vendemmia in base al tipo di vino, all’uva, alla maturazione e agli aspetti tecnici del produttore. Ad esempio per gli spumanti Bianchello del Metauro, Verdicchio e Maceratino probabilmente la vendemmia inizierà nella terza decade di agosto in quanto hanno bisogno di più acidità; per un passito la vendemmia sarà più avanti; mentre l’uva della Vernaccia di Serrapetrona, grazie alla sua posizione, si raccoglie ad ottobre».

I produttori sono tranquilli?
«Per ora i produttori nella zona di Matelica e del Piceno sono soddisfatti, così come quelli del Conero e del pesarese per la zona del Bianchello. Ad essere più tranquilli sono i produttori dell’interno in quanto ci sono grandi escursioni termiche. Ad esempio a Matelica, Arcevia, Rotella e Cingoli di giorno la temperatura segna 35°, ma la sera le temperature si abbattono. Questi sbalzi termici sono favorevoli al mantenimento dell’equilibrio tra zuccheri e acidi».

Che vini si aspetta di degustare dalla vendemmia di quest’anno?
«Mi aspetto la classica piacevolezza floreale dei vini bianchi, sensazioni di biancospino, sambuco… Nel Pecorino e nel Verdicchio acidità e freschezza gustativa; nella Lacrima mi aspetto di trovare la violetta; nel Montepulciano la struttura gustativa di un vino robusto dall’aroma fruttato; nel Rosso Piceno freschezza gustativa. La Vernaccia mi aspetto che si presenti grintosa, fragrante dalle note pepose. La mia è una speranza, poi dipende da come andrà la vendemmia».