Tra le entrate della Camera 5.372.000 euro (il 66%) derivano dal diritto annuale, 2.053.000 euro dai diritti di segreteria e il resto dai proventi da servizi. Da sottolineare che 2.239.000 euro sono stati destinati a iniziative promozionali e servizi alle imprese e al sostegno del territorio (nonostante il pesante taglio al diritto annuale nella misura del 40% imposto dal governo). Tra gli obiettivi strategici del Piano della Performance le voci di destinazione più consistenti hanno riguardato il sostegno all’internazionalizzazione (tramite l’azienda speciale Marchet) e la valorizzazione del territorio e del sistema economico locale. Gli oneri di funzionamento della struttura sono stati ridotti di circa l’11% nell’ultimo anno.
«Il nostro Ente è stato sempre ben gestito – commenta il presidente Giorgio Cataldi – e si presenta con le carte in regola alla fusione forzata che dovrà essere realizzata con le altre Camere di Commercio delle Marche dal 2018 e su cui il Ministero dello Sviluppo Economico è chiamato ad esprimersi entro agosto, sulla base di un piano nazionale che sarà predisposto a breve da Unioncamere. La struttura (nonostante la riduzione del personale a circa 70 unità a seguito dei pensionamenti e al blocco delle assunzioni dal 2009) ha acquisito livelli di qualità ed efficienza, attestati dalla certificazione di qualità dei servizi anagrafici e dalla certificazione ambientale EMAS conseguita da tutto l’ente. È pienamente autonoma (senza ricorrere a pesanti esternalizzazioni o deleghe a terzi) e svolge una serie di servizi completi già in linea con le nuove competenze delineate dalla riforma».