Ancona-Osimo

Camera di Commercio, Cataldi: «Verso l’accorpamento con le carte in regola»

Nell'ultimo consiglio dell'ente approvato il bilancio di esercizio 2016. Le voci di destinazione più consistenti hanno riguardato il sostegno all'internazionalizzazione (tramite l'azienda speciale Marchet) e la valorizzazione del territorio e del sistema economico locale

ANCONA – Il Consiglio della Camera di Commercio di Ancona ha approvato all’unanimità il bilancio di esercizio 2016. La Camera si presenta al delicato appuntamento degli accorpamenti, previsti dalla riforma del sistema camerale italiano, con un patrimonio di 11.080.000 euro e disponibilità liquide per 7.138.000 euro. Una solidità che le consente di essere protagonista sia che si proceda alla creazione di un’unica camera regionale, soluzione da sempre indicata come preferibile dalla Camera di Ancona, sia nel caso in cui prevalga l’ipotesi di due camere di commercio.

Tra le entrate della Camera 5.372.000 euro (il 66%) derivano dal diritto annuale, 2.053.000 euro dai diritti di segreteria e il resto dai proventi da servizi. Da sottolineare che 2.239.000 euro sono stati destinati a iniziative promozionali e servizi alle imprese e al sostegno del territorio (nonostante il pesante taglio al diritto annuale nella misura del 40% imposto dal governo). Tra gli obiettivi strategici del Piano della Performance le voci di destinazione più consistenti hanno riguardato il sostegno all’internazionalizzazione (tramite l’azienda speciale Marchet) e la valorizzazione del territorio e del sistema economico locale. Gli oneri di funzionamento della struttura sono stati ridotti di circa l’11% nell’ultimo anno.

Giorgio Cataldi, presidente Camera di Commercio Ancona

«Il nostro Ente è stato sempre ben gestito – commenta il presidente Giorgio Cataldi – e si presenta con le carte in regola alla fusione forzata che dovrà essere realizzata con le altre Camere di Commercio delle Marche dal 2018 e su cui il Ministero dello Sviluppo Economico è chiamato ad esprimersi entro agosto, sulla base di un piano nazionale che sarà predisposto a breve da Unioncamere. La struttura (nonostante la riduzione del personale a circa 70 unità a seguito dei pensionamenti e al blocco delle assunzioni dal 2009) ha acquisito livelli di qualità ed efficienza, attestati dalla certificazione di qualità dei servizi anagrafici e dalla certificazione ambientale EMAS conseguita da tutto l’ente. È pienamente autonoma (senza ricorrere a pesanti esternalizzazioni o deleghe a terzi) e svolge una serie di servizi completi già in linea con le nuove competenze delineate dalla riforma».