CAMERANO – Oggi, 7 settembre, è il giorno dell’estremo saluto. Dopo l’ispezione cadaverica di domenica 5 settembre, la salma di Antonio Cariello, 38 anni, agente di polizia penitenziaria a Montacuto originario di Potenza e residente con la famiglia a Camerano, è stata restituita ai familiari per i funerali, dopo l’incidente fatale di venerdì 3. La cerimonia è stata celebrata stamattina nella chiesa dell’Immacolata Concezione a Camerano. Nelle mani dei bambini compagni di classe dei figli di Cariello, tanti palloncini blu e neri lanciati in aria quando la bara ricoperta di rose rosse è uscita dalla chiesa. Prima di arrivare a Camerano gli agenti gli hanno dedicato un momento speciale a Montacuto da dove sono partiti la bara e il corteo. Don Aldo Pieroni ha officiato la messa, anticipata da diverse preghiere. Dal pulpito il cappellano del carcere ne ha letta una in particolare di un gruppo di detenuti: «Non ci sono parole, eri un uomo giusto, un bravo agente. Questa è una grande perdita». E’ intervenuto anche il comandante Nicola Defilippis: «Sono stato io a dare la notizia alla moglie. Non ci sono parole adeguate. E’ stato un giovane che ha messo la propria vita al servizio dello Stato». Presenti delegazioni dal suo paese di origine in provincia di Potenza e tantissimi amici e conoscenti. Tante le lacrime versate al saluto degli agenti in divisa alla salma. Anche la sepoltura è avvenuta nel cimitero del paese che aveva accolto Antonio e la sua famiglia. La messa dell’ottavario si terrà venerdì 10 settembre alle 18.30.
L’incidente
L’incidente è avvenuto la mattina di venerdì 3 settembre nel tratto della statale 16 a pochi passi dal confine con Castelfidardo, dove c’è la ditta Effetto luce con l’autovelox di fronte. Il tragico schianto ha strappato alla vita anche l’anziano conducente della Lancia Dedra che si è scontrata con la moto guidata da Cariello. L’uomo è deceduto dopo quasi tre giorni di agonia (6 settembre). Si tratta di Giorgio Pelosi, 90enne di Camerano. A Torrette l’avevano trasportato con l’eliambulanza in condizioni già gravissime venerdì. Con lui in auto c’era la moglie Rosina Magrini, 88 anni, in condizioni gravi ma stabili, arrivata al nosocomio regionale in ambulanza. Un altro choc per Camerano. La macchina della solidarietà si è messa in moto subito. I colleghi della Penitenziaria hanno organizzato una raccolta fondi, una colletta per sostenere la famiglia in questo momento di profondo dolore. Soldi sono arrivati anche dal carcere di Asti, dove il 38enne aveva prestato servizio in precedenza, prima del trasferimento, avvenuto una decina di anni fa, al carcere di Montacuto. Nel carcere di Ancona si occupava del Servizio colloqui familiari.