Ancona-Osimo

Camerano, monumento al Maratti: altro passo avanti nel restauro. Il sindaco: «Ora i corpi illuminanti»

La città si prepara per il 400esimo anniversario della nascita di Carlo Maratti che sarà celebrato nel 2025 restaurando e valorizzando il complesso monumentale di piazza Roma

Oriano Mercante

CAMERANO – La Statua di Carlo Maratti di piazza Roma a Camerano è in fase di restauro e i lavori hanno terminato un primo e importante step operativo. Il busto rappresenta il concittadino cameranese Carlo Maratti (o Maratta ndr) figura centrale della pittura romana ed italiana della seconda metà del Seicento nato a Camerano il 16 maggio 1625 e di cui, l’anno prossimo, sarà celebrato il 400esimo anniversario della nascita.

Il monumento di Piazza Roma fu scolpito dall’artista anconetano Vittorio Morelli e donato dalla benefattrice Assunta Lanari Ceci alla cittadinanza, fu inaugurato il 18 ottobre del 1914 in occasione dei festeggiamenti per il bicentenario della morte dell’artista.

«I lavori sul monumento dedicato al Maratti – ha dichiarato Oriano Mercante sindaco di Camerano – sono ad un buon punto. Al momento risultano praticamente terminate tutte le attività legate al busto bronzeo e alla colonna di sostegno e, a breve, si potrà procedere su tutta l’area circostante al monumento stesso. I lavori hanno seguito pedissequamente le indicazioni della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Ancona – Pesaro e Urbino che ringrazio per la costante collaborazione. Gli interventi di restauro proseguono e si concentreranno sui nuovi corpi illuminanti del monumento: una volta fatto anche questo passaggio sono sicuro che il risultato sarà di grande impatto».

«Il 400esimo anniversario della nascita di Carlo Maratti – ha rimarcato Barbara Mori, assessora con delega al Turismo e Cultura – che sarà celebrato nel 2025 nelle città di Camerano, Ancona e Ascoli Piceno si avvicina e la città, come è giusto che sia, sta iniziando un processo di valorizzazione del percorso marattiano al fine di testimoniare lo stretto legame fra il grande maestro del ‘600 con il suo paese d’origine».

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