ANCONA – È estate anche per Micio e Fido, i nostri amici a quattro zampe. Pure per loro, spesso, l’estate è il momento più bello dell’anno, la stagione più attesa. E anche cani e gatti – proprio come noi – soffrono il caldo. Ecco perché non bisogna dimenticare di mettere in pratica alcuni preziosi accorgimenti. Attenzione al sale, alla sabbia sul musetto e occhio quando si va al parco o si esce di casa: evitare le ore più calde e agevolare l’idratazione.
Di questo (e di molto altro) abbiamo parlato con le dottoresse Chiara Bertani e Barbara Sernani, della Clinica veterinaria Flaminia di Ancona. «Uno dei consigli da seguire – spiegano le veterinarie – è quello di portare fuori il cane nelle ore più fresche e di avere sempre con sé dell’acqua fresca sia per farli bere sia per rinfrescarli bagnando per lo più zampe e testa».
Proprio come si fa coi bambini al mare. Ma davvero per Fido – domandiamo – il mare è solo stress? «Tutto dipende dalle norme della spiaggia: se l’animale deve essere costretto sotto l’ombrellone, allora forse è meglio lasciarlo a casa, al fresco. Se invece si tratta di una vera spiaggia attrezzata per il cane, in cui, cioè ci sono ampi spazi ombreggiati e la possibilità di balneazione, allora per un cane che ami fare il bagno è un’ottima opportunità».
E se la sabbia entra negli occhietti, niente paura. Sernani e Bertani spiegano che bisogna «comportarsi come per noi e cioè risciacquare la parte con abbondante acqua dolce. Magari – precisano – usando una siringa senz’ago per ottenere maggiore pressione».
Se la salsedine sia pericolosa? «Nient’affatto – rispondono le dottoresse della Flaminia – Però, in alcuni soggetti, può provocare prurito. È sufficiente quindi risciacquare con abbondante acqua dolce. E se la pelle risulta irritata, sono indicati shampoo dermatologici specifici per il prurito. È altresì raccomandabile – dicono – un controllo dal proprio veterinario».
E al ritorno dal mare, basta davvero un semplice shampoo a secco per pulire il cane? Beh, quel tipo di shampoo non è certo valido per rimuovere residui di sabbia e di salsedine. E fate attenzione ai parchi – suggeriscono dalla Clinica – Infatti, i parchi, in estate, sono sicuramente luogo di rischio per le ariste di graminacea, gergalmente chiamati “forasacchi”, che affliggono non poco in questa stagione i nostri pazienti».
Ma qui sorge un problema: se Fido si rotola nelle aree per cani o in mezzo all’erba? «Sarebbe buona norma sicuramente, in primis, cercare di non far rufolare il proprio cane dove c’è erba secca e quindi fare indossare fasce protettive reperibili nei negozi per animali. Specialmente se i cani hanno orecchie pendule come i Cocker e i Cavalier. Poi, è consigliato tosare bene le zampe al livello di spazi interdigitali e comunque controllare bene al rientro dalle passeggiate che non ci siano forasacchi, che arrivano a perforare la pelle creando tragitti fistolosi lungo il loro percorso».
Ma se succede? «Allora, in questo caso è indispensabile l’intervento del veterinario – evidenziano – Intervento ugualmente necessario se il cane improvvisamente in passeggiata dovesse starnutire molto. Difatti, probabilmente ha inalato un forasacco e non è certo che nel naso rimanga. A volte, con forti starnuti riescono a espellerlo, altre volte riescono ad aspirarlo nel rinofaringe per cui se ne liberano attraverso l’apparato digerente. Tuttavia – fanno notare – se la starnutazione persiste ed è insistente, molto probabilmente significa che il forasacco si è infisso in un turbinato ed è necessaria l’asportazione in anestesia generale. Ci teniamo a sottolineare che certi allarmismi rispetto all’ipotesi che il forasacco inalato col naso possa determinare chissà quali rischi per l’animale sono del tutto infondati. È fondamentale la valutazione di un medico veterinario ma non è una reale urgenza».
E vogliamo parlare di pulci, zecche e pappataci? «Per quanto concerne i parassiti esterni, i cani che vivono in casa devono essere protetti tutto l’anno dalle pulci e la protezione deve essere ampliata a zecche e zanzare da aprile a novembre. Durante la stagione estiva, infatti, soprattutto nelle ore del crepuscolo, il cane rischia di essere punto dai cosiddetti “pappataci”, piccoli insetti ematofagi che trasmettono la leishmaniosi verso la quale oggi è disponibile anche la protezione vaccinale. È opportuno scegliere l’antiparassitario giusto per ogni soggetto con l’aiuto del proprio medico veterinario, che terrà conto dell’area geografica, delle abitudini di vita e, non ultime, delle condizioni generali del cane».