ANCONA- Sulla Cannabis Light, o Cbd, che diventa sostanza stupefacente, come da comunicazione del Ministro della Salute Roberto Speranza, i pareri si stanno susseguendo. Dal capoluogo di regione, un punto di vista importante lo ha fornito Alessandro Ricciotti, di Ancona, titolare della ConeroFarm, azienda che lavora costantemente proprio in questo settore.
«Intanto va subito fatta una precisazione. La Cannabis Light non è considerata stupefacente in sè, stupefacenti sono considerati gli olii al Cbd. La base è la stessa ma i prodotti sono differenti: l’infiorescenza della Cannabis è tutelata dalla legge e tutela, allo stesso tempo, gli agricoltori. Bisognerebbe almpliare un po’ il discorso».
Nello specifico, spiega Ricciotti: «Credo sia un processo per dare in mano il Cbd alle case farmaceutiche. Ci sono stati passaggi da quest’estate che fanno ipotizzare questa cosa. Mi riferisco, in primis, alla circolare uscita tra giugno e luglio dove veniva inserita l’infiorescenza di Cannabis nelle piante officinali, dove i primi a lavorarle sono proprio le case farmaceutiche. Poi è arrivata un’altra circolare, fatta passare un po’ in sordina attraverso i sindacati, che parlava di infiorescenza coltivabile solo attraverso contratto di conferimento. In ultimo il farmaco che uscirà tra un mese o due contro l’epilessia a base di cannabinodi».
A livello personale l’idea è chiara: «Io olio non ne produco quindi mi tocca marginalmente, ma è un colpo a tutto il settore perchè i veri benefici del Cbd si hanno dall’assunzione degli olii. Sulla cannabis light c’è poco da dire, i benefici sono molteplici e ci sono infinità di studi che valorizzano il Cbd contro l’epilessia, l’ansia, in ottica antiinfiammatoria e addirittura utile anche a contrastare l’infiammazione per le vie aeree che in questi giorni sale alla ribalta per via del Coronavirus. Cosa basterebbe? Una corretta informazione da parte di tutti».