Ancona-Osimo

Capitale italiana della Cultura 2021: Ancona si ritira per sostenere Parma e si candida per il 2022

I Comuni candidati hanno chiesto al ministro che la città emiliana, vincitrice 2020, sia Capitale anche l'anno prossimo, visto che con l'emergenza Coronavirus non può portare a termine il programma

Mole Vanvitelliana
La Mole Vanvitelliana

ANCONA – Emergenza Coronavirus, Ancona ritira la candidatura a Capitale italiana della Cultura 2021 a sostegno di Parma, città vincitrice del 2020. Questa mattina il Comune dorico ha inviato una lettera al ministro della Cultura chiedendo di posticipare il programma al 2022.
L’assessore Marasca, d’accordo con il sindaco e con la giunta, negli ultimi giorni ha contattato le altre città candidate per confrontarsi su questa possibilità. L’iniziativa di Ancona si è aggiunta a quella che alcune città candidate avevano già preso singolarmente. Hanno sottoscritto la lettera i comuni di: Bari, Cerveteri, Fano, L’Aquila, San Severo, Taranto, Verbania, Vigevano, Genova (che aveva già ritirato per altri motivi la propria candidatura). L’assessore alla Cultura di Parma ha espresso con una mail un caloroso ringraziamento.

Con la lettera, i Comuni chiedono che Parma sia la Capitale per il 2021 e che si scelga tra le città regolarmente candidate per il 2021 la capitale del 2022, senza emanare un nuovo bando e senza ulteriori proroghe per la consegna del dossier (la cui scadenza è prevista per il 30 giugno 2020). Nella lettera i Comuni spiegano che con l’emergenza Coronavirus, è «evidente l’impossibilità per Parma di portare a termine il programma, con intollerabili ricadute negative per la città, il territorio, gli artisti e gli operatori coinvolti, sia sul piano culturale, sia sul piano sociale ed economico […]  La cultura è motore di solidarietà, di vicinanza, di unità nella differenza: ci auguriamo che la nostra iniziativa venga accolta a beneficio di Parma e di tutta l’Italia della cultura».

«Il mondo della cultura ha il compito di dare esempio di solidarietà e di lealtà, sempre, e ancora di più in momenti come questo, che hanno letteralmente messo in ginocchio un comparto già fragile strutturalmente – dichiara l’assessore Marasca -. Non abbiamo avuto dubbi nel proporre agli altri Comuni questa soluzione, né siamo stati gli unici a pensarla, per fortuna. Il nostro abbraccio va agli artisti, operatori, tecnici, persone che hanno lavorato tanto per Parma 2020 e vivono oggi un momento di profondo scoramento, oltre che di preoccupazione condivisa con il resto del Paese. Per quel che riguarda Ancona, il dossier era stato consegnato il 2 marzo, prima che il Ministero annunciasse la proroga, ma il Ministero ci ha concesso di annullare l’invio per metterci nelle medesime condizioni delle altre città. Ancona continua ad essere candidata e abbiamo un po’ di tempo per verificare l’attualità del dossier, in un mondo che per tutti sarà inevitabilmente diverso».