ANCONA – È stata piazza Roma ad accogliere questa mattina, martedì 10 aprile, le celebrazioni per i 166 anni della fondazione della Polizia di Stato, in una cerimonia che in contemporanea si è svolta anche in altre città italiane. «Non possiamo nascondere la complessità dello scenario che ci è di fronte con il ritorno di un terrorismo ancora più feroce e pericoloso di quello conosciuto in passato, per la sua dimensione transnazionale e la sua capacità di fruttare le opportunità di una società aperta. Ed è sempre di attualità la domanda di sicurezza proveniente dalle aree urbane meno fortunate, dove degrado e delinquenza comune rendono difficili le condizioni di vita e di lavoro dei cittadini, soprattutto quelli delle fasce più esposte: gli anziani, le donne, i giovanissimi», ha detto il questore Oreste Capocasa nel suo discorso. E sul tema della sicurezza ha poi proseguito. «È un’istanza sentita e legittima che deve essere accolta e soddisfatta nell’effettività del correre della vita quotidiana, ben al di là delle statistiche che pure indicano una regressione dei fenomeni criminali. La sicurezza è un elemento fondante per uno Stato moderno, che fa della democrazia la ragione del suo essere».
Capocasa ha poi focalizzato il suo intervento sulla sicurezza del capoluogo e della provincia. «La posizione geografica del territorio, l’avanzato livello industriale, la vicinanza con regioni a diversa tensione criminale rendono la provincia di Ancona obiettivo appetibile di una criminalità diffusa che associa principalmente i reati predatori, a quelli del traffico della droga. Su entrambi i fronti è stata svolta un’intensa ed efficace attività di contrasto, così come abbiamo fatto nei confronti dello stalking».
E poi: «Non ci nascondiamo però nel considerare che permangono ancora aree della città in cui lo spaccio di droga e i reati contro il patrimonio costituiscono un fattore a rischio. Questo stato di fatto provoca nei cittadini residenti e negli operatori economici una situazione di allarme, in cui il disagio dà corpo a legittime proteste. Non è da sottovalutare comunque il contenimento della tendenza di crescita della delittuosità, che, per quest’anno, comunque, presenta un netto calo rispetto ai dati registrati nello scorso anno. È questo un segnale sul quale non ci facciamo illusioni ma che certamente ci incoraggia a proseguire nell’iniziativa, ormai consolidata ed efficacemente entrata nel modello operativo della Questura che è quello di portare la Polizia tra la gente, moltiplicando i servizi nelle strade in modo da garantire una maggiore e più rassicurante presenza dell’uomo in uniforme, per smantellare la crescente minaccia di una delinquenza aggressiva, sbandata troppo spesso violenta». Alcuni numeri sui reati della provincia di Ancona: i furti passano da 7.132 (dal 31/03/2016 al 31/03/2017) a 6.051 (dal 31/03/2017 al 31/03/2018) con un calo del 28% per quelli che riguardano le abitazioni e del 24% per quelli di auto; le rapine sempre negli stessi periodi scendono da 7 a 4; le estorsioni segnano un -27%, mentre i reati per usura un -60%.
«Allora oggi “Esserci sempre” è soprattutto l’alta aspirazione ad essere in un contesto prossimo al cittadino per accompagnarlo tra gli scoscesi solchi della storia ed aiutare questa comunità nella sua crescita civile, affrancandola dalla paura della criminalità», conclude Capocasa.
Nel corso della cerimonia anche la premiazioni di alcuni agenti. Ecco i nomi
Sovrintendente capo Roberto Pertosa, vice questore aggiunto Carlo Pinto, sovrintendente capo coordinatore Gioia Tabanelli, Commissario Capo Sandro Tommasi, ispettore superiore Maurizio Nazzarelli, ispettore capo Elisa Gentili, il sovrintendente Rosanna Piccione, il sovrintendente capo Maurixio Fariello, il sovrintendente capo Geremia Lazzari, il sovrintendente capo Danilo Stacchiotti, il sovrintendente capo Endrio Brandi, il sovrintendente Luciano Bontempo, l’assistente capo coordinatore Walter Vinciotti, l’assistente capo Mirco Rebichini.