Ancona-Osimo

Capodanno, la città di Osimo sceglie di non adottare l’ordinanza anti botti

L'amministrazione uscente ha scelto di non adottare un’ordinanza sindacale che vieti in modo assoluto l’uso di petardi e fuochi d’artificio durante le festività di fine anno, ritenendo che tali provvedimenti siano di dubbia legittimità e difficili da applicare in modo efficace

Le confezioni dei botti sparati il 31 dicembre

OSIMO – Tutti se lo chiedono e l’ex vicesindaco di Osimo Monica Bordoni ha dovuto fornire una risposta. L’amministrazione uscente ha scelto di non adottare un’ordinanza sindacale che vieti in modo assoluto l’uso di petardi e fuochi d’artificio durante le festività di fine anno, ritenendo che tali provvedimenti siano di dubbia legittimità e difficili da applicare in modo efficace. «Tuttavia, molti altri comuni hanno deciso di regolamentare in maniera più mirata l’uso dei botti, dimostrando che una gestione responsabile è possibile – dice -. Nessuna imposizione di divieto generalizzato, ma la possibilità di definire alcune aree in cui l’utilizzo di fuochi d’artificio sia vietato o limitato, per garantire la sicurezza e il benessere dei cittadini e degli animali. Anche alla luce di quanto accaduto ieri notte in pieno centro storico , dove una scarica di botti alle ore 3.15 circa del mattino hanno svegliato i residenti del centro storico, le aree da tutelare sono: il centro storico, per preservarne il decoro e la quiete, le vicinanze di residenze sanitarie o aree con alta concentrazione di anziani, per proteggere le persone più fragili, le zone rurali con presenza di animali domestici e selvatici, o in prossimità di canili o gattili, spesso spaventati e disorientati dai rumori forti e i quartieri densamente abitati, dove i botti possono rappresentare un rischio maggiore per l’incolumità. Ho scritto al commissario prefettizio affinché una campagna di sensibilizzazione sia effettuata , sottolineando l’importanza di rispettare queste indicazioni, per conciliare il diritto a festeggiare con la tutela della sicurezza pubblica, degli animali e della quiete urbana. Un invito verso tutti i cittadini a riflettere sull’impatto dei botti e a scegliere forme di divertimento più sostenibili e rispettose, ricordando che il benessere della comunità dipende anche dai comportamenti individuali».

Legambiente

Sul tema è intervenuta Legambiente: «E’ bene ricordare – spiega Francesca Tarabelloni, vice presidente Legambiente Osimo – che nelle ore immediatamente successive all’utilizzo di fuochi d’artificio si registra un peggioramento dei valori della qualità dell’aria, anche con elevati picchi in atmosfera, in particolare di polveri sottili (pm10). Quello che per noi umani è espressione di festa e di gioia, non lo è altrettanto per gli animali domestici e selvatici che possono letteralmente “morire di paura” a causa dei botti. I nostri animali domestici come cani, gatti e conigli, ma anche animali selvatici come cervi, caprioli, lupi e orsi hanno una predisposizione genetica ancestrale a reagire con la fuga a rumori forti e improvvisi che vengono percepiti come una minaccia. I botti di capodanno pirotecnici hanno tutte le caratteristiche per essere percepiti da un animale come un grave pericolo: producono picchi di rumore di intensità compresa tra i 150 e i 175 decibel, sono improvvisi e discontinui, generano inoltre odori pungenti dovuti alla presenza di zolfo e lampi luminosi, accecanti per un animale».