Ancona-Osimo

Carceri marchigiane, Antigone pubblica il rapporto

Il terremoto ha determinato la chiusura dell’istituto di Camerino e il trasferimento dei detenuti. Il sovraffollamento, diminuito grazie alle misure messe in atto dal 2010 al 2015, sta tornando ad essere un problema soprattutto nella Casa Circondariale di Villa Fastiggi a Pesaro

JESI – Antigone Marche pubblica il rapporto regionale sulla condizione di detenzione nelle carceri marchigiane. Quello passato è stato un anno denso, trascorso tra gli Stati Generali dell’esecuzione penale, il terremoto e il sovraffollamento. Vissuta dal mondo degli operatori come un’apertura del mondo politico nei confronti, l’esperienza degli Stati Generali sembra essersi tradotta in una delusione. Il terremoto ha determinato la chiusura dell’istituto di Camerino e il trasferimento dei detenuti (sul rapporto c’è un’interessante articolo relativo proprio all’esperienza dei detenuti in occasione del terremoto). Il sovraffollamento, diminuito grazie alle misure messe in atto dal 2010 al 2015, sta tornando ad essere un problema soprattutto nella Casa Circondariale di Villa Fastiggi a Pesaro.

«Quando si parla di carcere si parte sempre dai numeri – il commento di Giulia Torbidoni per Antigone Marche –. I numeri scattano presto una fotografia della situazione ma quando si entra dentro, si vedono i volti e si raccontano le storie, quei numeri diventano carne, ossa, muscoli e voci. E dentro a un numero tutto questo non ci entra più. Dedichiamo questo lavoro a tutte le persone che guardano all’umanità di ciascuno, che non confondono l’errore con la persona, che pensano che si debbano trovare altri strumenti e altri vocaboli per trattare il reato. Lo dedichiamo allo Stato che non riesce a portare a termine una legge sulla tortura, a chi è privato della libertà personale e sta cercando la sua strada. Come Antigone stiamo facendo degli incontri con i vertici della sanità regionale penitenziaria per capire come è la situazione, soprattutto sul fronte delle tossicodipendenze».