ANCONA- Il sovraffollamento degli istituti penitenziari regionali tende ad aumentare, seppure in modo limitato e minore rispetto ad altre regioni. Questa la fotografia della situazione carceraria mostrata quest’oggi dall’Ombudsman Andrea Nobili in occasione della presentazione del Report 2016 e la programmazione per il 2017. Al 30 aprile 2017 questi i numeri dei penitenziari marchigiani: 229 detenuti a Pesaro (per una capienza di 153), 190 ad Ancona “Montacuto” (capienza salita a 256 dopo la riapertura di una sezione), 91 a Barcaglione (100), 117 ad Ascoli Piceno (104), 55 a Fermo (41), 153 a Fossombrone (201).
Sono state messe in essere molteplici iniziative per le attività trattamentali, con incontri sulla situazione sanitaria, sul reinserimento nel mondo del lavoro, sull’intervento del volontariato, su un nuovo approccio di tipo culturale. Per questo sono stati sottoscritti protocolli, come quello con il Prap e l’Università di Urbino che fornisce ai detenuti del carcere di Fossombrone la possibilità di conseguire il titolo di studio universitario, e i corsi di formazione per minori sottoposti a procedimento penale, che sta coinvolgendo diversi istituti scolastici.
L’attività 2016 è stata positiva per il Garante dei diritti di adulti e bambini della Regione Marche. Sono stati chiusi 282 fascicoli dei 494 totali a fronte dei 538 fascicoli aperti. La maggior parte delle istanze ha riguardato i detenuti e la difesa civica, il settore dell’infanzia e del contrasto alla discriminazione, in espansione rispetto al passato. L’Ombudsman Andrea Nobili ha ricordato che recentemente sono state approvate due importanti leggi nazionali che affidano compiti specifici ai Garanti regionali.
«Nel primo caso, le nuove norme volte a proteggere i minori stranieri non accompagnati rappresentano una svolta storica per il settore e chiamano le autorità di garanzia a selezionare e formare i tutori volontari. La legge in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, invece, contempla la possibilità di affidare ai Difensori civici la funzione di garanti per il diritto alla salute, prevedendo interventi in presenza di disfunzioni del sistema sanitario- spiega l’Ombudsman-. Si tratta di scelte rilevanti che potranno trovare concretizzazione anche in questa regione, da un lato attraverso l’indispensabile concertazione con gli organismi preposti e dall’altro, avviando un percorso di confronto anche con la Giunta ed il Consiglio regionale. C’è poi la recente normativa sulla trasparenza amministrativa (Freedom of Information Act) che chiama ancora in causa i difensori civici».
«Nel corso del 2016 l’attività dell’Autorità di garanzia si è ulteriormente consolidata affrontando problematiche di strettissima attualità e rafforzando il contatto sul territorio con i cittadini in oggettiva difficoltà e con quelli che necessitano di maggiori tutele. I 282 fascicoli chiusi, nei diversi settori di competenza, ne sono una riprova- afferma Antonio Mastrovincenzo, Presidente del Consiglio Regionale-. Per quanto riguarda gli istituti penitenziari marchigiani è importante il lavoro di monitoraggio effettuato, affiancato da un’attenzione particolare nei confronti delle attività trattamentali. C’è poi il mondo dei minori. Voglio ricordare la preziosa fotografia emersa attraverso il primo Report sulle comunità di accoglienza, gli interventi dedicati al cyberbullismo e la complessa problematica dell’affido familiare, che sarà affrontata il prossimo 12 maggio attraverso un summit, voluto dallo stesso Garante, a cui parteciperanno i rappresentanti di tutti gli organismi che intervengono direttamente in questo settore, nonché le associazioni a cui fanno capo le famiglie affidatarie. Sarà un momento di riflessione complessivo, da cui far emergere nuove ipotesi d’intervento in un momento di crisi profonda che incide pesantemente sulla condizione dei minori e dell’infanzia».