ANCONA – Negli ultimi anni è aumentata la povertà tra le famiglie marchigiane. Complessivamente sono state oltre 11mila le persone che si sono rivolte alle Caritas marchigiane nel 2017, un dato preoccupante legato alla perdita del lavoro o a redditi insufficienti. La Caritas di Ancona-Osimo ha così deciso di aprire un nuovo punto di riferimento per le persone in difficoltà. Ieri mattina è stato inaugurato Vestilbene, il nuovo emporio del vestire solidale, presso il Centro Giovanni Paolo II di via Podesti 12.
Il nuovo servizio è gestito dall’associazione di Solidarietà SS. Annunziata Onlus, braccio operativo della Caritas diocesana, ed è reso possibile grazie a un finanziamento della Fondazione Cariverona. «Il servizio del “vestiario” della Caritas si è rinnovato – ha detto Carlo Niccoli, presidente Ss. Annunziata – e si è trasformato in Vestilbene. I locali sono stati ristrutturati e l’obiettivo è offrire agli utenti un servizio migliore, in cui le persone potranno accedere come in un vero e proprio mercato dell’abbigliamento. Utilizzando una tessera a punti, potranno scegliere ciò di cui hanno bisogno, secondo una programmazione annuale. Saranno rispettate l’autonomia e la dignità delle persone e si contribuirà a responsabilizzare gli utenti nella gestione delle proprie necessità. Per le persone senza dimora sarà allestito uno spazio dedicato, nel rispetto della dignità e della riservatezza». Niccoli ha spiegato che saranno «circa 300 le famiglie che usufruiranno di questo servizio. Gli indumenti sono stati divisi per genere ed età. È stato realizzato un sistema di marcatura dei capi e i volontari hanno fatto circa 23mila targhette. Il significato di questo nuovo servizio non è svuotare gli armadi o dare il superfluo, ma è donare e condividere».
La merce disponibile nell’emporio sarà quella donata dai privati e dagli esercizi commerciali e verranno presi sia indumenti usati, in buone condizioni, sia prodotti nuovi. «In questo emporio non solo si darà qualcosa – ha dichiarato Simone Breccia, direttore della Caritas di Ancona-Osimo – ma si vivranno anche momenti di incontro e di relazione. Il nostro desiderio consiste nel collegare il gesto del conferimento dei vestiti al senso e al valore del dono, come testimonianza di fraternità e condivisione. E spero che questo servizio abbia anche la capacità di essere generativo, nel senso che possa generare un modello nuovo di pensare i servizi e le relazioni».
«Il rapporto della Caritas nazionale ci dice che oltre 5 milioni di persone sono in uno stato di povertà – ha detto Mons. Angelo Spina, arcivescovo della diocesi di Ancona-Osimo – e dal Rapporto Censis emerge che il nuovo male dell’Italia si chiama rancore. Ciò deve farci riflettere e credo che oggi sia necessario recuperare l’umano. Gesù ci ha rivestito del suo amore e ci ha dato dignità nell’anima, nel cuore e nella corporeità. Come Lui ha amato noi, così dobbiamo amare gli altri e, come dice papa Francesco, essere attenti ai poveri, agli scartati, alle periferie esistenziali». L’arcivescovo ha ricordato il passo del vangelo di Matteo “Ero nudo e mi avete vestito”, sottolineando che «dobbiamo vedere Gesù in ogni persona che non ha il vestito», e la frase di san Paolo “Rivestitevi gli uni gli altri della carità”. «L’abito che dobbiamo portare è la carità – ha detto Spina – noi dobbiamo creare comunione. Se siamo uniti a Dio, nascerà la comunione anche con gli altri e il creato».
«In questi anni – ha sottolineato Emma Capogrossi, assessore ai Servizi Sociali – l’Amministrazione e la Caritas sono riuscite a costruire insieme una rete di protezione concreta per le persone più fragili. Lavoriamo in sinergia per riuscire a dare sempre più risposte e a migliorarle. Il senso di questo ulteriore servizio è costruire una cultura del dono e della solidarietà». Per chi desidera donare indumenti, può consultare la pagina Facebook “Vestilbene”, controllare la bacheca presente in via Podesti 12 oppure telefonare allo 071.201512 per conoscere ciò di cui c’è bisogno, i giorni e gli orari in cui è possibile donare.