ANCONA – La mannaia dei rincari energetici si abbatte sulle imprese del territorio. Non c’è settore che può dirsi indenne, ma il comparto alberghiero è sicuramente tra i più colpiti. E con la prospettiva di un autunno di ulteriori aumenti del costo dell’energia c’è chi dovrà operare una spending review anche del personale.
Lavoro a rischio
L’Hotel Tre Querce a Camerano è tra quelli che, oltre a mettere in campo strategie per attutire il colpo delle bollette choc, dovrà apportare modifiche all’organico. «Sto valutando i contratti a termine in scadenza» afferma il gestore Emiliano Pigliapoco. Una scelta che mai avrebbe voluto trovarsi davanti, ma che inevitabilmente dovrà mettere al vaglio per tenere in piedi la struttura. «A luglio ho ricevuto una bolletta di oltre 10 mila euro per l’energia elettrica – spiega Pigliapoco – contro i 3.600 dello stesso periodo l’anno scorso. Se questi sono i presupposti dovrò decidere se tenere aperta la struttura da ottobre in poi». Un bivio che rappresenta un dubbio amletico per l’imprenditore. «D’inverno ci appoggiamo al turismo business – continua il gestore dell’hotel – ma non possiamo prevedere aumenti dei prezzi, altrimenti andremmo immediatamente fuori mercato». Dunque non resta che rivedere il piano spese. E oltre all’interrogativo sul personale, bisognerà attuare strategie per ridurre al minimo i consumi. «Abbiamo affisso fuori nelle camere una sorta di vademecum per i clienti in cui si raccomanda oculatezza nell’utilizzo di luce e acqua – spiega Pigliapoco – e se per l’inverno decidessimo di rimanere aperti vorrà dire che porteremo i termostati a 19 gradi».
L’iniziativa
Intanto in città si allarga a macchia d’olio l’adesione degli esercizi di vicinato all’iniziativa di Confcommercio Marche: bollette in vetrina. Come una sorta di epitaffio che racchiude in sé tutta la difficoltà del momento, i cartelli con il raffronto delle spese per le utenze di luce e gas degli anni 2021 e 2022 fanno capolino sulla porta d’ingresso dei negozi. Andrea Manganelli, titolare del bar all’ingresso del porto, si è visto recapitare nel mese di luglio una bolletta della luce dell’importo di oltre 5 mila euro, contro i 1.400 del 2021. «Per contenere i costi ho provveduto subito a ridurre al minimo i punti luce e accendere l’aria condizionata solo quando strettamente necessario» afferma l’esercente. La stangata si è abbattuta anche sul Bar Sirena: da 400 euro a oltre 800 per l’energia elettrica. «Luci accese il meno possibile – dice il titolare Massimo Tarantelli – ma il peggio arriverà quando dovevo accendere i riscaldamenti in autunno». Utenze raddoppiate anche al Bar Torino, che a luglio ha pagato una bolletta della luce di duemila euro, a fronte dei 900 dell’anno scorso. «Bisogna risparmiare su tutto – dice il titolare Simone Governatori – di due insegne ne tengo accesa solo una».