ANCONA – «Scatta da oggi per sette giorni il fermo dei pescherecci delle Marinerie dell’Adriatico. Lo stato di agitazione è stato proclamato per il caro gasolio. Le imbarcazioni a strascico della flottiglia delle Marche, ma anche di quelle di Abruzzo Molise e Puglia, resteranno in porto fino a domenica prossima.
La decisione tra i pescatori anconetani è arrivata venerdì nel corso di un incontro nel quale hanno deciso di tornare ad incrociare le braccia come protesta visto che a causa dei rincari i margini di guadagno sono ridotti all’osso.
«Con il gasolio a questi prezzi non ci rientriamo, è assurdo così non si va avanti» racconta Guido, uno dei soci della Cooperativa dei Pescatori di Ancona che raggruppa una sessantina circa di armatori e altri soci che prima avevano pescherecci e fanno ancora parte della cooperativa.
«Non possiamo continuare in questo modo – aggiunge – rischiamo in tanti di chiudere». Intanto spiega che venerdì l’assemblea dei soci è stata anche l’occasione per parlare della tragedia del rimorchiatore “Franco P” affondato mercoledì notte in acque internazionali tra la costa pugliese e quella croata, in cui hanno perso la vita tre persone: Luciano Bigoni, originario di Civitanova Marche, ma residente ad Ancona, e Massimo Andrea Loi, originario della Sardegna e residente nel capoluogo marchigiano.
Unico superstite il comandante del rimorchiatore, mentre ci sono ancora due dispersi, entrambi di Molfetta. «Erano brave persone – ricorda -, entrambi avevano scelto di lavorare a bordo dei rimorchiatori per avere una vita più tranquilla. Non ci spieghiamo come possa essere successo».