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Caro vita, bonus da 200 euro: beneficiari e requisiti spiegati dal consulente del lavoro

Il consulente del lavoro ci aiuta a capire i requisiti necessari per chiedere il bonus da 200 euro contro il caro vita. Ecco a chi spetta

ANCONA – Dipendenti, ma anche pensionati e collaboratori coordinati e continuativi potranno beneficiare del bonus di 200 euro previsto dal Decreto Aiuti con l’obiettivo di fronteggiare i rincari. Eppure non è tutto oro quel che luccica secondo il consulente del lavoro Michele Donati del Centro Studi di Ancona. Vediamo perché.

«Ogni estate ha il suo tormentone – dice Donati -, e il 2022 sembra prevederne uno che non proviene dalle note dei juke-box ma dalle pieghe di una norma di legge. Subito prima delle tanto agognate ferie infatti, molti lavoratori (ma anche pensionati e collaboratori coordinati e continuativi, solo per citare alcune categorie), riceveranno il bonus di 200 euro – spiega – previsto per fronteggiare (parzialmente), il caro – vita, ma la misura, sta già sollevando un vivace dibattito, sia per il naturale interesse delle persone rientranti nella platea dei potenziali percettori, sia di riflesso per i consulenti del lavoro e dei tecnici coinvolti, che si vedono conseguentemente oggetto di una vasta gamma di richieste di chiarimento».

Innanzi tutto va subito precisato che il bonus non è automatico, ma va presentata richiesta. Entrando nel merito della misura, il consulente del lavoro precisa che i lavoratori dipendenti che ne hanno diritto e che lo percepiranno nel mese di agosto, possono beneficiare del bonus a condizione che nel corso del 2022 abbiano almeno beneficiato per almeno una mensilità, dell’esonero contributo introdotto solo per l’anno in corso dalla Legge di bilancio per l’anno 2022, costituito dalla parziale riduzione dell’aliquota contributiva dello 0,80 % nell’arco temporale compreso tra il 1° gennaio ed il 30 aprile 2022.

«Balza all’occhio l’estrema tecnicità della norma – osserva -, che così come è scritta sottende al fatto che per almeno in una delle 4 mensilità comprese nell’arco temporale di indagine l’imponibile su cui sono calcolati i contributi sia stato inferiore alla soglia di 2.692,00 euro; è in ogni caso evidente come tale formulazione male si cali nella possibilità di facile comprensione da parte della platea dei soggetti destinatari del bonus».

Michele Donati del Centro Studi di Ancona spiega quali sono i requisiti per chiedere il Bonus da 200 euro che spetta a dipendenti, pensionati e altre categorie che devono presentare domanda
Michele Donati consulente del lavoro di Ancona

L’altro aspetto «che ha generato inizialmente dei dubbi interpretativi e che ora sembra essere risolto solo grazie alle dirette conferme derivanti da documenti di prassi amministrativa – spiega – è quello che riguarda il momento concreto di corresponsione. Tecnicamente la norma parla delle retribuzioni erogate nel mese di luglio, che per molti soggetti in concreto sono quelle di competenza di giugno, corrisposte appunto dai datori di lavoro nella prima metà del mese di luglio: in realtà un messaggio Inps ha chiarito, in via ulteriore rispetto alla norma, che il bonus sarà erogato con i cedolini di competenza di luglio, fisicamente corrisposti ad inizio agosto».

Non ancora del tutto chiaro secondo Donati il ruolo dell’autocertificazione che deve essere presentata dai lavoratori che vogliono fare richiesta del Bonus. «Per i soggetti che riceveranno il bonus nel cedolino, poche altre nozioni utili, se non che non sarà proporzionalmente ridotto in caso di lavoratori a tempo parziale, ma anche che in ipotesi di più rapporti a tempo parziale potranno vedersi riconoscere una sola volta il trattamento, e che i datori di lavoro recupereranno tale emolumento nella denuncia UniEMens del mese di competenza di luglio (tradotto, verseranno meno contributi nel Modello F24 in scadenza a metà agosto».

Possono chiedere il bonus anche i pensionati (alla data del 30 giugno 2022, residenti in Italia e che nel corso dell’anno 2021 non abbiano conseguito un reddito utile ai fini Irpef superiore a 35.000,00 euro), i lavoratori domestici interessati da un rapporto instaurato entro e non oltre la data del 18 maggio 2022 (data di entrata in vigore della norma che prevede il bonus), i percettori di indennità di disoccupazione involontaria Naspi e Diss – Coll nel mese di giugno 2022 e i percettori dell’indennità di disoccupazione agricola per i periodi lavorati nel corso del 2021.

Il bonus spetta anche alle persone che hanno in via esclusiva rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, iscritti alla Gestione Separata Inps e privi di ulteriori iscrizioni ad altre forme di previdenza obbligatorie e di trattamenti pensionistici: anche in questo caso è richiesto l’ulteriore requisito del reddito imponibile ai fini Irpef conseguito nel 2021 che deve essere compreso nella soglia di 35.000,00 euro.

Tra i soggetti potenzialmente beneficiari del Bonus ci sono anche i lavoratori dello spettacolo, a patto che possano vantare almeno 50 giornate di prestazione nel 2021 ed il contemporaneo rispetto della soglia di imponibile di 35.000,00 euro, i lavoratori autonomi occasionali iscritti alla Gestione separata Inps, oltre che i lavoratori a tempo determinato, lavoratori stagionali e lavoratori intermittenti (se hanno all’attivo almeno 50 giornate di lavoro nell’anno 2021).

«La generica inclusione dei lavoratori a tempo determinato per ragioni non legate alla stagionalità i ai contratti a chiamata, tra le categorie di potenziali beneficiari che debbono far richiesta direttamente all’Inps del bonus – osserva – , è un ulteriore fronte di difficile interpretazione della norma, perché a un’analisi letterale potrebbe sembrare che chi non ha in essere un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, sebbene in corso al mese di luglio 2022, il riconoscimento del bonus non potrebbe passare attraverso il cedolino elaborato dal proprio datore di lavoro, anche in presenza di contratti di più lunga e strutturata durata. Ad oggi – conclude – quindi, viste le numerose e per nulla secondarie questioni irrisolte, aziende, lavoratori e soggetti tutti beneficiari e consulenti del lavoro, sono in trepida attesa di ulteriori e auspicabilmente migliori chiarimenti da parte dell’Inps».

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