ANCONA – Grandi novità al Salesi. È stato pubblicato proprio in questi giorni il decreto di assegnazione provvisoria dei lavori di costruzione del nuovo Salesi alla Rizzani de Eccher di Udine, mentre oggi 29 gennaio la Fondazione Ospedale Salesi onlus ha inaugurato Casa Sabrina, una struttura di accoglienza dedicata alle famiglie dei piccoli ricoverati nei reparti degli Ospedali Riuniti di Ancona che arrivano da fuori provincia e da fuori regione. Gestita dalla Fondazione Ospedale Salesi onlus e ubicata nei pressi del cuore di Ancona, in via Monte Marino 30/A, Casa Sabrina rappresenta una risposta importante per tante famiglie che arrivano ad Ancona per fare curare i propri figli e che per questo sono costretti spesso ad affrontare i disagi e i costi per i lunghi spostamenti, senza considerare la necessità di trovare un alloggio il più vicino possibile all’Ospedale.
«Il Salesi non è solo una struttura sanitaria di grande qualità per le cure mediche che riesce ad esprimere», spiega la sindaca di Ancona Valeria Mancinelli intervenuta all’inaugurazione insieme all’assessora alla sanità Emma Capogrossi, ma «supportata da una rete come questa, della Fondazione Salesi e delle Patronesse che offrono anche servizi di sostegno alle famiglie e ai parenti dei bambini ricoverati diventa una cosa importante e grande», conclude la sindaca.
Numerose le famiglie che arrivano ad Ancona per far curare i propri figli nelle eccellenze del Salesi e degli Ospedali Riuniti di Ancona: provengono da diverse regioni italiane, specie da Campania, Puglia, Abruzzo e Molise.
«Al Salesi arrivano oltre il 15% di persone provenienti da fuori fuori regione – spiega il direttore generale degli Ospedali Riuniti di Ancona, Michele Caporossi – oltre a tanti che arrivano dall’interno delle Marche, ma lontano da Ancona. Questa è una parte del Salesi insieme ad altre che ne abbiamo e con tante altre che dovranno essere incentivate. Ma la gara della solidarietà è ben chiara e ben presente perché ogni giorno che passa qualcuno propone di fare qualcosa. Io vedo il cuore grande del Salesi assieme ai nuovi muri, alle nuove tecnologie e attraverso questa grande famiglia di persone che ci crede».
Una casa che secondo Caporossi si configura come «un modo per abbattere le barriere che separano dalla cultura dell’ospitalità e dell’accoglienza che va rinverdita», perché «attorno alle persone ci sono altre persone, ci sono gli affetti, c’è un ambiente che aiuta e dà coraggio e motivazione per uscire fuori dalle malattie».
La struttura, nuova e dotata di tutti i comfort, potrà ospitare almeno 4 famiglie. Sette i posti letto a disposizione distribuiti su tre camere doppie e una singola. Nella casa anche una cucina in comune che i genitori potranno gestire in piena autonomia con stoviglie messe a disposizione dalla Fondazione, e un ampio terrazzo.
Una risposta importante quella della Fondazione Salesi, che denota una «maggiore attenzione alle famiglie che devono percorrere distanze importanti o che si trovano in condizioni di disagio economico», spiega il direttore Carlo Rossi. Obiettivo: garantire «un sostegno pieno ai genitori in difficoltà – precisa – perché quando si ammala un bambino ne è coinvolta la famiglia intera». «Abbiamo visto nel tempo che le famiglie preferiscono l’accoglienza di una casa rispetto alla formula del residence – sottolinea il presidente della Fondazione – Casa Sabrina non è solo un luogo fisico, ma rappresenta una logica di accoglienza, dove cerchiamo di trovare sempre una soluzione alle necessità delle famiglie».
L’immobile di via Monte Marino è stato preso in affitto dalla Fondazione Salesi che è proprietaria da diversi anni di una struttura di accoglienza in via Podgora gestita dalle Patronesse del Salesi.
IL NUOVO SALESI
La Rizzani de Eccher che ha ottenuto l’appalto per la costruzione del nuovo Salesi, eseguirà i lavori con un ribasso del 3% sulla base della loro offerta. Entro 60 giorni l’azienda dovrà provvedere a fornire tutta la documentazione necessaria per potersi aggiudicare in maniera definitiva l’appalto che verrà assegnato entro 60 giorni. Trascorso questo termine i lavori dovrebbero partire entro il mese di giugno 2019 per concludersi entro due anni circa, quindi nel nel 2021. Lavori che per la loro esecuzione renderanno necessaria la demolizione della camera mortuaria, della centrale elettrica e delle palazzine degli uffici amministrativi e tecnici per lasciar posto alla nuova struttura.
I lavori di costruzione del pediatrico costeranno 57 milioni di euro dei quali 22 milioni sono provenienti da fondi ministeriali, mentre gli altri arriveranno dalla Regione.