Ancona-Osimo

CasaPound all’ex Fiera della Pesca, atti intimidatori contro l’Accademia di Babele

A denunciare quanto accaduto l’editore Paolo Marcelli che lo scorso 25 novembre ha trovato sul muro della hall dell’Accademia una grossa A cerchiata di colore rosso. Mercoledì sera sono stati lanciati dei sassi contro il vetro di una finestra, mandandolo in frantumi

Ex Fiera della Pesca
Ex Fiera della Pesca

ANCONA- Dalle parole ai fatti, o meglio agli atti intimidatori. La contestazione dell’evento di domani pomeriggio (sabato 2 dicembre) organizzato da CasaPound all’ex Fiera della Pesca assume toni sempre più accesi. A finire nel mirino l’Accademia di Babele che gestisce l’Auditorium dato in concessione a Casapound per la presentazione del libro “Corporativismo del terzo millennio” di Filippo Burla. A denunciare quanto accaduto l’editore Paolo Marcelli che lo scorso 25 novembre ha trovato sul muro della hall dell’Accademia una grossa A cerchiata di colore rosso. Mercoledì sera invece (29 novembre), sono stati lanciati dei sassi contro il vetro di una finestra, mandandolo in frantumi. Su quanto accaduto indaga la Digos. Intanto è confermato per domani alle 15.30 il presidio davanti alla Banca d’Italia organizzato dalla rete antifascista di Ancona composta anche dalle 17 sigle che nei giorni scorsi avevano chiesto di revocare la concessione della sala a CasaPound. Sulla questione interviene anche Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale.

«Le buone intenzioni solo a parole da parte degli organizzatori del fantomatico presidio antifascista previsto per domani cozzano in maniera preoccupante con la realtà- spiega Angelo Eliantonio, segretario comunale di Fratelli d’Italia-. Il paradosso è che quanto di più negativo e pericoloso venga affibbiato a CasaPound, come movimento violento, sovversivo e antidemocratico, rispecchia esattamente la condotta dei suoi accusatori. Sorprendono poco infatti i gravissimi atti di intimidazione nei confronti di Paolo Marcelli, al quale va tutta la nostra solidarietà, e alla sua Accademia di Babele. Al sindaco Valeria Mancinelli, che nei giorni scorsi aveva alimentato la polemica, e agli organizzatori del presidio antifascista converrebbe prendere immediatamente le distanze da quanto accaduto perché, in caso contrario, sarebbe difficile non considerarli complici o, peggio, mandanti morali del grave episodio. Infine, diversamente da quanto sostenuto dagli stessi censori della libertà di opinione, piuttosto che da un’iniziativa culturale di un movimento politicamente scorretto come CasaPound siamo molto più preoccupati dalla deriva autoritaria, violenta e anacronistica delle 17 sigle antagoniste. Anche per questo non scenderemo mai in piazza al loro fianco».