ANCONA – «C’è l’opportunità importante di cui sia il Cda di Interporto sia lo sviluppatore dell’Azienda Amazon stanno parlando, ci sono appuntamenti importanti nelle prossime settimane per comprendere come questa vicenda proseguirà. C’è la disponibilità di Interporto di interloquire con questo soggetto, che ha questo progetto importantissimo per il territorio. C’è il sostegno della Regione a Interporto. Tutto quello che serve per raggiungere un obiettivo». Lo ha detto il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli parlando con i giornalisti a margine del Consiglio regionale, sul polo logistico Amazon all’Interporto di Jesi.
La vicenda è approdata nella seduta del Consiglio regionale nella quale il Pd ha presentato una interrogazione. Il governatore ha sottolineato che «per raggiungere l’obiettivo occorre che sia ricercato e voluto da tutte le parti e che ci siano le condizioni per poterlo realizzare». Acquaroli ha rimarcato che la Regione «ha dato tutto il supporto che poteva: non abbiamo nulla di cui recriminare e cercheremo di fare il massimo fino alla fine. È un obiettivo importante per la nostra regione, ma non dipende solo da noi». «C’è una trattativa in corso – ha concluso incalzato dai giornalisti -, mi sembra che ci siano stati segnali importanti, noi li accogliamo con favore e su quelli vogliamo continuare a lavorare».
«Lo sviluppatore ci ha comunicato che ancora l’operazione può concretizzarsi – ha assicurato ai cronisti l’assessore regionale Guido Castelli – e quindi non sono perdute le possibilità di avviare un progetto su cui ci siamo dedicati con molta attenzione negli ultimi anni». Ripercorrendo le più recenti tappe della trattativa, Castelli ha ricordato che alla richiesta di Interporto a Scannell, il 16 marzo, di confermare entro due settimane l’intenzione di portare avanti il progetto, lo sviluppatore, ovvero Scannell, ha comunicato il 30 marzo «l’interesse a valutare la prosecuzione delle trattative per l’operazione, rappresentando la necessità di un ulteriore periodo, non inferiore a 30 giorni, per verificare la possibilità di rinnovo» dell’accordo con Amazon.
Castelli ha sottolineato che «il progetto doveva presupporre il rispetto degli equilibri economico-finanziari che la stessa Unione Europea aveva prescritto fossero mantenuti e rispettati in occasione dell’approvazione del contributo da 8 milioni» che furono «utilizzati nel maggio 2021 per garantire equilibrio economico-finanziario a una struttura che negli anni era stata devastata dalle passività».
L’assessore ha rimarcato che «oggi l’Interporto viaggia con un attivo di 3 milioni di euro» ed ha ricordato che la Giunta ha «costruito in questi mesi ciò che era necessario e possibile per consentire lo sviluppo del progetto». Castelli ha concluso «abbiamo sollecitato l’Assemblea dei soci affinché sia chiarito in maniera ufficiale lo stato dell’arte a coloro che condividono con la Regione la qualità di socio di Interporto».
Fortemente critico il Partito Democratico. «Avevamo il forte sospetto che la giunta regionale fosse allo sbando sul caso Amazon. Oggi ne abbiamo avuto una drammatica conferma» ha detto il capogruppo in Consiglio regionale Maurizio Mangialardi. Il dem ha puntato il dito contro la «scena muta fatta dal presidente Acquaroli durante l’interrogazione presentata dal Partito Democratico per conoscere quali iniziative avesse intenzione di assumere la Regione Marche per sbloccare gli intoppi burocratici che hanno compromesso la realizzazione dell’hub logistico a Jesi, il presidente, che peraltro è titolare della delega all’Interporto è rimasto silente».
«Un silenzio, il suo – aggiunge -, che dice più di tante parole e che inchioda l’intera giunta alle sue gravi responsabilità». Il capogruppo del Pd ha ricordato che l’interrogazione era stata depositata lo scorso 14 dicembre, «quando era ormai chiaro a tutti, tranne che ad Acquaroli, che la dilatazione dei tempi della negoziazione tra Interporto e Scannell rischiava di far sfumare il progetto. Che in questi quasi quattro mesi né il presidente né i suoi assessori abbiano sentito il dovere di prendere in mano la situazione esercitando il ruolo politico che la questione richiedeva, è semplicemente da irresponsabili e rischia di bruciare migliaia di posti di lavoro a Jesi e in Vallesina, che sarebbero stati fondamentali per dare una risposta alla crisi occupazionale che ha colpito questi territori negli ultimi anni. Purtroppo, – conclude – la totale mancanza di idee, visione e prospettiva palesate oggi dal silenzio del presidente non ci rende ottimisti sul futuro di Amazon a Jesi».