Ancona-Osimo

I cassonetti strabordano di immondizia: «Ancona piomba nel degrado»

Sacchi dell'immondizia abbandonati fuori dai cassonetti agli Archi. I cattivi odori investono i ristoranti nelle vicinanze

Discarica a cielo aperto agli Archi, Ancona

ANCONA – I cassonetti della differenziata diventano una discarica a cielo aperto. A denunciare l’episodio di degrado è Paola Amoruso, titolare della trattoria Sot’Aj Archi, che da settimane combatte con effluvi nauseabondi che raggiungono anche l’ingresso della sua attività. «E’ una situazione incresciosa – lamenta la ristoratrice – non si può lavorare in una condizione del genere». 

Il problema

Il problema nasce dal fatto che l’unico punto di riferimento per il rione, nel raggio di alcune decine di metri, è proprio quello posto in via delle Fornaci, nelle vicinanze della trattoria. «Vengono da tutte le vie limitrofe a scaricare qui – racconta l’esercente – e anche quando i cassonetti sono pieni, la gente lascia l’immondizia accatastata a terra. E il risultato è tremendo. Siamo in una discarica a cielo aperto». I cassonetti, infatti, sono ad uso delle attività di ristorazione e somministrazione situate nella via e dei condomini. «Già le nostre attività producono una discreta quantità di rifiuti – continua Amoruso – se poi si aggiungono quelli dei residenti è un disastro. Urge una soluzione immediata, perché per chi come me lavora al pubblico non è affatto un bel biglietto da visita per i nostri clienti». 

In pieno centro

Lo stesso accade da settimane in via del Traffico, dove gli esercenti che si affacciano sul vicolo lamentano una situazione analoga che si protrae da tempo. «Adesso, per fortuna, Anconambiente ha intensificato il ritiro – afferma Giordano Andreatini, titolare della trattoria Clarice – ma i residenti continuano a lasciare l’immondizia accanto ai cassonetti che, tra l’altro, sono destinati al solo utilizzo delle nostre attività di ristorazione». Tanto che il conferimento, in quel caso, è possibile solo tramite apposita chiave data in dotazione al ristorante Clarice, al bistrot Bugigattolo e all’american bar Liberty. «Ci hanno consegnato delle nuove chiavi riservate ai soli esercenti della via – continua Andreatini – ma la situazione non cambia. Almeno Anconambiente ha intensificato i ritiri». Ma se il problema dovesse persistere «ci hanno già detto che potrebbero togliere del tutto i cassonetti – spiega il ristoratore – e a quel punto dovremo anche noi andare a conferire nell’isola Igenio in piazza della Repubblica. Solo che per noi, dover attraversare il corso con sacchi pesanti decine di chili non è di certo una comodità». 

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