ANCONA – Una palude da cui emergono piante e ramoscelli sui quali sono poggiate colonie di uccellini colorati, a simboleggiare una comunità produttiva, quella del Gruppo Elica, che dal territorio in cui è nata, le Marche, e al quale è strettamente connessa, ha spiccato il volo verso il mondo, dove è proiettata già da diversi anni con sette siti produttivi tra Italia, Polonia, Messico e Cina e oltre 3.200 lavoratori. Si chiama “Marshy” la suggestiva ed originale installazione permanente, ubicata all’esterno della sede “EMC FIME” a Castelfidardo, realizzata dall’artista Eugenio Tibaldi vincitore dell’edizione 2022 del Premio Ermanno Casoli.
L’opera, realizzata con lo scarto delle lamiere provenienti dal ciclo produttivo, ha coinvolto attivamente i dipendenti del Gruppo Elica, leader globale nella produzione di cappe e piani aspiranti da cucina: ai lavoratori è stato chiesto di immedesimarsi con i volatili e di fornire all’artista posate da tavola che hanno trovato ‘posto’ nell’installazione. Una iniziativa che vede Elica fortemente impegnata nella continuazione delle attività con la Fondazione Ermanno Casoli, che fin dalla sua costituzione si occupa con successo della contaminazione tra arte contemporanea e impresa, con l’obiettivo di sviluppare l’innovazione e il senso di appartenenza nella comunità dei dipendenti.
L’opera è stata presentata oggi a Castelfidardo, in Via jesina 56, davanti alla sede “EMC FIME”, alla presenza di Francesco Casoli, Presidente Elica, Marcello Smarrelli, Direttore Artistico della Fondazione Ermanno Casoli e curatore del Premio, Giulio Cocci, Amministratore Delegato Elica, Giacomo Iannelli, Managing Director EMC FIME, Eugenio Tibaldi, artista, Francesca Pigini, Responsabile Marketing e sviluppo creativo delle Pigini Fisarmoniche e Ruben Cittadini, assessore del Comune di Castelfidardo.
Il video
«Il premio Ermanno Casoli – ha detto il presidente di Elica, Francesco Casoli – ha una lunga tradizione e in vent’anni ha rappresentato la trasformazione culturale e del fare impresa mettendo in contatto arte e innovazione. Il progetto Marshy esprime questi valori e rinnova la capacità della Fondazione e dei suoi artisti di leggere il nostro tempo e interpretarne i principali fenomeni culturali e sociali attraverso opere che sensibilizzano e creano una coscienza comune, verso le principali sfide del nostro presente e del futuro».
«Marshy – ha sottolineato Marcello Smarrelli, direttore artistico della Fondazione Ermanno Casoli e curatore del Premio – è la metafora di un luogo di trasformazioni e mutamenti, il riflesso di un habitat primordiale in cui si genera la vita, ma è anche l’immagine di una comunità espansa e variegata che convive all’interno di un nuovo ecosistema, in cui la diversità fra gli elementi rappresenta il valore più prezioso, che si apre al dialogo con lo spazio circostante attraverso la complessità delle sue componenti».
A guidare la mano dell’artista, la convinzione che il difetto e il conseguente tentativo di miglioramento legato al materiale di scarto, siano parte dell’evoluzione, in una tensione volta al controllo, all’efficienza e alla precisione. Ma se eliminare il difetto è compito della competizione economica, della ricerca scientifica, dello sviluppo tecnologico, non è detto che sia lo stesso per quanto riguarda l’aspetto umano.
Marshy che in inglese si riferisce a un ambiente palustre, è stato volutamente collocata dall’artista in un terreno posto tra due stabilimenti fino a poco tempo fa concorrenti, dinnanzi alla strada provinciale Jesina, un luogo simbolico, crocevia tra il tessuto produttivo, la città e il mondo in movimento.
Anche la scelta della palude non è stata casuale: per l’artista, si tratta infatti di un luogo solitamente “scartato” perché inadatto agli insediamenti a meno di non essere prima bonificata, mentre, come rileva Tibaldi, presenta una ricchezza incredibile in termini di biodiversità, divenendo così fondamentale nei processi evolutivi e per la sopravvivenza dell’ecosistema.
L’installazione è arricchita da un inserto sonoro che richiama il canto degli uccelli, ideato dall’artista con il musicista Andrea Naspi e realizzato con la fisarmonica grazie alla collaborazione con la storica azienda di Castelfidardo Pigini Fisarmoniche. Una scelta, con cui il Gruppo Elica e la Fondazione Ermanno Casoli, hanno voluto sottolineare ulteriormente lo strettissimo legame dell’opera d’arte con il territorio, rafforzata dall’inserimento della sua inaugurazione tra i principali eventi del programma del PIF (Premio Internazionale Fisarmonica), in programma a Castelfidardo da mercoledì 28 settembre a domenica 2 ottobre 2022.
L’installazione è visitabile sia durante il Pif, dal 29 settembre a domenica 2 ottobre (dalle ore 15.00 alle ore 17.00) prenotando al numero di telefono +39 345 6420254 o scrivendo a info@fondazionecasoli.org ; o a partire dal 3 ottobre prenotando al numero 071-72041.