CASTELFIDARDO – Avvocato, scrittore, seguace mazziniano e carbonaro dai gesti forti tanto quanto l’amore per la patria, Felice Orsini fu giustiziato a Parigi nel 1858 al grido “Viva l’Italia”, scontando così con la condanna a morte per l’attentato (fallito) a Napoleone III i suoi ideali di libertà e indipendenza. Alla figura del rivoluzionario romagnolo è dedicato il busto bronzeo inaugurato questa mattina (4 novembre) al Parco scultoreo dell’Unità d’Italia di Castelfidardo, progetto su cui confluisce l’impegno di istituzioni – Associazione Carabinieri, Amministrazione Comunale, Accademia Belle Arti – e partner privati, in questo caso la F.lli Simonetti. «Un connubio virtuoso, perché grazie alla sensibilità di imprenditori oggi rappresentati da una realtà solida e preziosa come la ditta F.lli Simonetti di Castelfidardo, possiamo proseguire questo percorso che promuove la cultura e l’istruzione», ha detto il sindaco Roberto Ascani.
L’opera
L’opera è stata realizzata da Rebeka Bagò: «Il suo lavoro ha saputo cogliere il personaggio con passione e rispetto della nostra storia, sebbene l’allieva sia di origine ungherese», ha sottolineato il professor Pino Mascia, che ha ribadito l’importanza di perseverare in un questo progetto avviato da oltre dieci anni che ha anche il pregio di sostenere il talento con una borsa di studio. Lo scoprimento del busto è stato uno dei momenti clou della giornata dell’Unità Nazionale e delle Ffaa, che ha riunito al Parco del Monumento autorità, associazioni, rappresentanti dell’Anc, delle Forze armate e cittadini. Coordinata dal vice brigadiere Francesco Magi, dell’Anc sez. cap. “Gentile”, la cerimonia si è aperta con l’alzabandiera, la deposizione delle corone d’alloro e la chiamata dei caduti di tutte le guerre di Castelfidardo. Dal saluto del sindaco Ascani e dall’orazione del generale Tito Baldo Honorati, l’invito alla riflessione e all’orgoglio di diffondere e sostenere quegli stessi valori.