Ancona-Osimo

Castelfidardo, la vita di Gessica spezzata sulla strada. L’amica: «Brilla meraviglia»

La 34enne è morta dopo un violento impatto con una Renault Clio in via Jesina guidata da un'altra giovane donna. Il ricordo del primo cittadino di Sirolo

Gessica Staffolani

CASTELFIDARDO – La vita di Gessica Staffolani si è spenta ieri sera, 21 febbraio, sulle strade di Castelfidardo, in via Jesina, dopo un violento impatto con una Renault Clio guidata da una ragazza di Osimo di 37 anni. Non c’è stato niente da fare. La giovane centaura, 34enne originaria di Sirolo ma residente da anni a Castelfidardo, è morta sul colpo. La salma è stata restituita ai familiari già ieri sera, come disposto dal magistrato, non è stata svolta l’autopsia sul suo corpo. Quel tratto di strada è rimasto chiuso al traffico per ore, tratto che è stato spesso teatro di incidenti anche gravissimi.

Le due città, che hanno appreso la notizia come una doccia fredda, sono sotto choc. «Come rappresentante della comunità locale posso dire che siamo tutti costernati. Una perdita prematura, gravissima. Siamo vicini alla famiglia e ci stringiamo a loro in questo momento di dolore», commenta il sindaco di Sirolo Filippo Moschella. Staffolani lavorava come operaia in una ditta di Osimo Stazione. A Castelfidardo conviveva con il suo fidanzato. La sua passione più grande era proprio la moto con cui amava evadere, libera, anche distante, per ammirare i paesaggi e assaporare la libertà. Straziati i familiari e il compagno che avevano appena salutato la giovane, sicuri di rivederla ancora per cena. Una sua cara amica, Elisa, scrive: «Tu hai deciso di fare le cose in grande, hai deciso di guardare alle stelle e ci hai lasciato con un palmo di naso. Brilla meraviglia, brilla sempre come soltanto tu sai fare, dona al mondo il tuo sorriso e tutta la voglia di vivere che ti ha reso speciale. Abbiamo ancora quel caffè in sospeso, non te ne dimenticare».

I funerali si terranno martedì 23 febbraio alle 15 nel santuario di Numana in forma semi privata. La salma si trova nella sala del commiato Bamiof di Sirolo.