CASTELFIDARDO – E’ un cantiere che non ha pace quello della nuova scuola media di Castelfidardo. Il cantiere del secondo lotto sta subendo un altro stop. «La ditta Unifor di Osimo ha abbandonato il cantiere senza motivazioni e ha chiesto la risoluzione contrattuale sostenendo una serie di falsità al limite del ridicolo – dice il sindaco Roberto Ascani -. Abbiamo tentato fino all’ultimo di farla tornare in cantiere chiedendo un incontro ma non si sono resi disponibili. Ora siamo costretti a procedere alla risoluzione contrattuale in danno dell’impresa Unifor anche per gli ulteriori rischi di ammaloramento della struttura durante le prossime settimane, necessarie a incaricare la nuova azienda che procederà al completamento. Sono estremamente tranquillo per il proseguo del cantiere. Si tratta solo di attendere qualche mese in più per vedere la fine dei lavori. Siamo abituati a combattere per le scuole contro Ministeri e aziende inadempienti e non sarà questo ulteriore intoppo a farci mollare».
Gli stop
Un cantiere che ha subito diversi stop già, a dirla tutta, da prima dell’inizio dei lavori stessi, tra cui uno per indagini antimafia collegati a una ditta che era coinvolta. Il consigliere di FdI Marco Cingolani ha inviato una richiesta di accesso agli atti per acquisire tutta la documentazione: «Sono abbastanza preoccupato perché, come ho sempre detto, ero fiducioso che questa opera, finanziata con fondi Pnrr e in corso di realizzazione da parte della Unifor potesse essere realizzata con facilità e senza particolari problemi. La notizia della risoluzione del contratto, per volontà unilaterale della ditta stessa, mi lascia sorpreso e , diciamocelo francamente, anche molto amareggiato. Dopo che il primo lotto è andato in risoluzione ed oramai può essere definita un’incompiuta, anche il secondo lotto subisce uno stop clamoroso con l’aggravante di divenire molto pericoloso perché parliamo di fondi Pnrr che hanno una tempistica di realizzazione molto stringente, pena la perdita del finanziamento. Castelfidardo non può perdere questa opera e soprattutto non può rischiare di andare in default».