CASTELFIDARDO – «Il 6 luglio scorso ho avuto un malore improvviso. La mia grandissima fortuna è che al lavoro c’erano tre ragazzi che sono subito arrivati e hanno iniziato a fare le manovre di primo soccorso. La mia seconda fortuna è stata che in azienda avevamo un defibrillatore». Le parole di Stefano risuonano forti. La campagna di sensibilizzazione “Castelfidardo a cuore”, lanciata dalla Croce Verde per prevenire e formare la cittadinanza sull’importanza di fronteggiare tempestivamente l’arresto cardiaco, entra nella fase operativa e lo fa anche con la testimonianza video del 52enne salvato.
«Quel giorno il mio cuore si è fermato. Avevo avuto qualche avvisaglia, pensavo la stanchezza, il caldo – ha continuato -. La mia grande fortuna è che, ripeto, al lavoro c’erano i miei tre angeli custodi perché è così che li voglio definire. Tre ragazzi volontari della Croce verde che sono subito arrivati quando sono stati chiamati. All’inizio c’era tanto panico poi con la loro esperienza e sangue freddo sono riusciti a effettuare le manovre salvavita. Avere il defibrillatore in azienda è stata l’arma che mi ha fatto riprendere».
Manuel è il primo dei tre “angeli” arrivato sulla scena: «Devo ammettere che all’inizio dal punto di vista personale non è stato semplice. Il 112 era già stato allertato e io ho seguito passo passo la scaletta. Dopo la valutazione ho iniziato la rianimazione cardio polmonare. Per fortuna un altro collega ha portato un dae e da lì ho iniziato tutte le manovre in maniera ciclica per cercare di rianimare Stefano. Poi sono arrivate altre due amiche e colleghe e abbiamo iniziato il lavoro di squadra».
Con Manuel c’è Barbara che aggiunge: «Mi sono trovata di fronte a una scena pesante. Ho visto un amico a terra privo di sensi. Occorre saper gestire le proprie emozioni, che non è facile in quei momenti, e poi grazie al dae che avevamo in azienda abbiamo potuto riportare tra noi Stefano».
Agata è il terzo soccorritore: «Ho 50 anni e sono entrata in Croce verde quando ne avevo 18. Non sempre possiamo raccontare storie a lieto fine come questa però essere preparati e farsi trovare pronti al momento giusto può fare la differenza. Capisco che già solo la parola defibrillatore può incutere timore e pensare che statisticamente ci troviamo di fronte a persone che conosciamo può avere un impatto emotivo forte. Invito tutti a partecipare ai corsi che la Croce verde organizza perché una volta visti i defibrillatori all’opera si comprende che di fatto sono molto semplici da usare. È molto utile saperlo fare se ci si dovesse trovare (mi auguro di no) in situazioni di quel tipo».
L’evento
In concomitanza con il World heart day, sabato 30 settembre dalle 16 alle 19.30 e domenica 1 ottobre dalle 9.30 alle 12.30 al lago della Merla si svolgerà l’evento aperto alla cittadinanza in cui saranno illustrate le tecniche rianimatorie con l’uso del Dae. I defibrillatori automatici esterni sono stati collocati in varie zone.
Il posizionamento dei dae
Sette sono frutto dei fondi raccolti dalla Croce Verde e sono stati montati all’hotel Parco, all’Acquaviva (nei pressi del campetto), alla sede del circolo San Rocchetto, vicino alla panetteria delle Crocette, in zona Monumento (ingresso del cimitero storico), Sant’Agostino (supermercato Sì con Te) e sotto l’arco di Porta Marina. Due provengono dalla sensibilità delle ditte Cisel (zona farmacia delle Fornaci) e Cintioli (chiesa del Cerretano) ed altri tre sono espressione di generosità della famiglia di Riccardo Menghini (campo da basket della Figuretta), Nazareno Fraternali (scuole Sant’Anna), Mirco Lucchetti (scuole Mazzini) e dell’associazione “Fallo col Cuore” di Brescia (scuole Fornaci). Premiati inoltre, alla presenza del sindaco Roberto Ascani e delle autorità comunali, i volontari che prestano servizio: milite dell’anno Marco Pantalone che ha avuto l’onore di inaugurare il nuovo mezzo a disposizione della Croce Verde.