ANCONA- Sei pecore sbranate e un montone gravemente ferito nella notte alle porte di Castelfidardo. Un’incursione di lupi o cani selvatici, spetterà al veterinario dell’Asur stabilirlo, che segue l’attacco di venerdì sera -23 settembre – con un vitello morto. Un weekend nero a neanche 200 metri dall’abitato.
Siamo in contrada Pescara, nell’allevamento di Roberto Magnaterra che giusto il mese scorso ha denunciato altre 4 perdite tra le capre della fattoria didattica, proprio di fianco alla stalla dove si allevano mucche e vitelli per produrre latte fresco, mozzarelle, formaggi e carne. Tutti prodotti che poi vengono proposti nel punto vendita aziendale o nei mercati di Campagna Amica. L’incursione dei selvatici è avvenuta nella notte. Gli animali sono riusciti a superare i quasi 2 metri di recinzione a protezione dei capi. La macabra scoperta intorno alle 5.30 quando Magnaterra si è recato sul posto per dar da mangiare ai suoi animali.
«Non so ancora con che coraggio riesco ad andare alle stalle quando ancora non è giorno, viene voglia di mollare tutto», ammette nello sconforto. Coldiretti da tempo denuncia che la presenza di questi animali nei pressi dei centri abitati è il segno più evidente di un equilibrio degli habitat che è stato perduto. Finora per quanto riguarda le predazioni si è intervenuto sulle aziende agricole con finanziamenti per l’acquisto di recinzioni e cani da pastore ma se guardiamo agli indennizzi, questi coprono a stento lo smaltimento delle carcasse e, per di più, non sono riconosciuti le morti collaterali come nei casi di animali schiacciati nella calca o andati perduti nella fuga.
Senza contare che oltre al danno diretto delle uccisioni, va calcolata la perdita di reddito dovuta anche al crollo della produzione di latte, causa stress, degli animali sopravvissuti. Secondo la Coldiretti «la popolazione di lupi, stimata dall’Ispra nell’ambito del progetto Life WolfAlps EU, parla di circa 3.300 esemplari, 950 nelle regioni alpine e quasi 2.400 lungo il resto della penisola. Dato che i numeri sembrano confermare che il lupo ormai, non è più in pericolo vogliamo impegnare le Istituzioni a definire un Piano nazionale che guardi a quello che hanno fatto altri Paesi UE come Francia e Svizzera per la difesa dal lupo degli agricoltori e degli animali allevati».
Secondo gli ultimi dati della Regione Marche nel 2021 da gennaio a settembre si sono verificati 59 assalti, tutti di lupi, in 38 aziende. Sono state 273 le predazioni: 236 pecore o capre, 21 vitelli e 16 tra puledri e asini. Negli ultimi 4 anni sono stati predati oltre 1500 animali. «Una situazione drammatica – commenta Alberto Frau, direttore di Coldiretti Marche – e in attesa di un Piano nazionale urgono subito misure di carattere regionale per ricalcolare i rimborsi e finanziare nuove misure dedicate alla difesa del settore zootecnico».