ANCONA – Con la firma della premier Giorgia Meloni sul Dpcm che nomina il senatore marchigiano Guido Castelli nuovo Commissario alla ricostruzione del Sisma del Centro Italia, cambia anche la governance in seno alle questioni inerenti. Il nuovo Commissario guiderà la fase che condurrà al momento in cui le funzioni di Commissario Straordinario per la Ricostruzione verranno ricondotte ai territori, rispettivamente in capo ai quattro presidenti di Regione prevista per la fine del corrente anno.
«Il cambio di governance al vertice della Struttura commissariale per un così breve periodo di tempo – spiega la presidente Mancinelli con riferimento alla lettera inviata nelle scorse ore come dal coordinamento interregionale delle Anci regionali di Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo al Presidente del Consiglio e per conoscenza al Ministro per il Sud e al Presidente di Anci – se confermata è fonte di preoccupazione. Per quanto autorevole e competente – ricorda la presidente citando la lettera – qualunque nuovo Commissario non avrebbe il tempo necessario per poter incidere significativamente sugli interventi che restano da fare, comportando anzi, è questa la nostra preoccupazione più importante, un sostanziale fermo delle attività».
Il coordinamento Sisma aveva anche rimarcato il grande e proficuo lavoro che la Cabina di Coordinamento Sisma 2016 aveva svolto con il Commissario uscente, con i presidenti delle quattro Regioni ed i quattro sindaci in rappresentanza delle Anci regionali, «innovando il modello di ricostruzione, consentendo a quella pubblica e a quella privata di avviarsi in modo significativo e di iniziare anche il lavoro con la Cabina Integrata Pnrr per il rilancio del tessuto socio-economico delle nostre comunità così duramente colpite», spiega l’ente.
Per la presidente dell’Anci Marche l’auspicio è che «si continui nel solco tracciato che ha dato certezze alle comunità colpite dal sisma del 2016 che un futuro non solo è possibile ma concretamente vicino».