Ancona-Osimo

Cenone di Capodanno: il costo del menu aumenta del +3%, ma occhio agli sprechi

Molte le disdette per il cenone al ristorante, secondo i dati Adiconsum solo il 40% confermerà la prenotazione

ANCONA – Ricche tavole imbandite, fiumi di spumanti ma pochi commensali. Il Covid-19 e l’impennata dei contagi non permette i grandi banchetti né al ristorante, né in casa. La regola principe per questo Capodanno sarà la prudenza e se a causa dell’obbligo del super-green pass molte prenotazioni sono state disdette, anche in famiglia o nelle comitive ci si stringe. Sacrosanto festeggiare il passaggio di questo secondo anno di pandemia, sperando di lasciarsi presto alle spalle lo spettro del Covid, ma non è ancora tempo di tornare ai fasti della tradizione con cenoni a decine di portate, trenini festosi, balli, baci sotto al vischio. La conferma non arriva solo sul fronte sanitario, ma anche dall’Associazione dei consumatori Adiconsum Marche Aps.

«Possiamo dire, in base ai nostri dati, che non tutti confermeranno il cenone di Capodanno visto l’aumento dei contagi e le restrizioni dovute alle normative sanitarie vigenti – spiega la consulente di Adiconsum Marche presso la sede di Ancona Roberta Mangoni – ci sono defezioni rispetto alle previsioni di neanche un mese fa, dovute a una maggior prudenza e anche per il super-green pass che sarà richiesto nei locali e ristoranti». Chi conferma la prenotazione per il cenone nei ristoranti è poco meno della metà (si stima il 40-45% delle persone) ma in tavola la tradizione sarà servita con tanto di aumento.

«Rispetto al costo del menù del 2020 – continua Roberta Mangoni – sia per i menù classici, che per quelli più economici o i sofisticati con ricette stellate, si registra un lieve aumento, stimato attorno al +3%. Incremento dovuto alla crescita dei prezzi del settore alimentare dovuti anche all’aumento del costo del gas e delle materie prime». Dunque numerose le disdette per il cenone e fuga dai ristoranti, ci si organizza in casa, in famiglia o con gli amici. Ma occhio al numero e al vaccino.

«Bisogna essere prudenti per evitare che le feste degenerino in focolai – aggiunge la consulente di Adiconsum – pertanto, anche a casa ci si limiterà con il numero di commensali. Anche con meno persone a tavola, l’obiettivo sarà quello di risparmiare. Però attenzione: l’obiettivo del risparmio non deve lasciare in secondo piano la qualità. Il nostro consiglio è di fare attenzione alle etichette, alla qualità dei prodotti (verificare sempre la scadenza, gli ingredienti e l’origine dei prodotti). Privilegiare la qualità insomma e non la quantità, pertanto consigliamo di non comprare stock di carne o pasta solo per avere una quantità maggiore di prodotto».


Con il cenone – che sia natalizio o di capodanno – il pensiero va anche agli sprechi, che andrebbero limitati. Per evitare appunto sprechi inutili, Adiconsum ha pronti pochi semplici suggerimenti da adottare. «Nonostante la volontà di risparmiare, c’è la tendenza ad acquistare quantità maggiori, sia per la tradizione delle grandi abbuffate delle feste, sia per la tendenza a servire in tavola più portate per la convivialità stessa della festa, e perché avendo più tempo di preparare ci piace sbizzarrirci nella preparazione di antipasti e menù che solitamente non serviremmo. Ma dobbiamo fare attenzione allo spreco rispetto agli avanzi. Dunque – conclude Roberta Mangoni – il nostro consiglio è di stilare un menù dettagliato in modo da comprare solo quello che effettivamente serve e di riutilizzare gli avanzi per preparare portate per i prossimi giorni o congelarli facendo delle porzioni singole da usare i giorni successivi».

Chi può, con modalità che salvaguardino l’aspetto igienico-sanitario e nel rispetto delle normative anti-Covid, rivolga uno sguardo anche ai meno fortunati, come le persone che si rivolgono alla Caritas o alle associazioni benefiche per avere un piatto caldo.