Ancona-Osimo

Censis, l’Università di Camerino stabile al primo posto. Bene Urbino e Macerata, balzo Univpm

Camerino è al primo posto fra i piccoli atenei statali. Macerata, invece, è al terzo. Tra i medi atenei statali, l'Univpm conquista la quarta posizione, cinque gradini più avanti dell'Università di Urbino, con un punteggio di 84,8

Alcuni studenti all'inaugurazione dell'anno accademico Unimc

ANCONA – Classifica Censis, ecco come si posizionano le università marchigiane: l’Univpm, acronimo di Università politecnica delle Marche, conquista il quarto posto dei medi atenei statali (con un punteggio di 91), dietro l’Università di Sassari. L’Univpm riesce a tenere testa all’Università di Siena (90,5), quinta tra i medi atenei statali, che raggruppa le università con una forbice di iscritti tra i 10mila e i 20mila.

In nona posizione – nella medesima categoria – si colloca l’Università di Urbino (con un punteggio ottenuto di 84,8), che guadagna ben tre posizioni, inseguita dall’Università del Salento (84,7), decima nella graduatoria. Bene anche Macerata, che viene però annoverata nella categoria dei piccoli atenei statali (qui confluiscono gli atenei che contano fino a 10mila iscritti). La città dell’entroterra, con la sua Università degli Studi – si aggiudica la medaglia di bronzo, in ascesa rispetto allo scorso anno (86,7). Oro invece per Camerino.

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I laureati Univpm in piazza Cavour, ad Ancona

L’UniMc, al terzo posto tra i piccoli atenei, vede aumentare il punteggio per i servizi, le strutture e la comunicazione, con i corsi di laurea in top ten. Il rettore, John McCourt sottolinea l’«ulteriore conferma della qualità consolidata della nostra didattica e della nostra ricerca». 

La facoltà fa registrare un aumento significativo del punteggio complessivamente ottenuto. In particolare, quest’anno vede aumentare la valutazione per i servizi, le strutture e la comunicazione e i servizi digitali. «Quella dei dati Censis è una fotografia molto parziale di una realtà complessa come quella di un Ateneo – prosegue il rettore McCourt – Tutti i ranking presentano una certa arbitrarietà nella scelta di criteri per comparare realtà diverse tra loro. Quindi, pur riconoscendo che le classifiche rappresentano solo uno degli indicatori del valore di una Università, aver nuovamente conquistato una posizione di rilievo tra i piccoli atenei può essere letto come un ulteriore conferma della qualità consolidata della nostra didattica e della nostra ricerca e un ulteriore segnale del nostro impegno e dedizione verso gli studenti e le studentesse per offrire un ambiente accademico accogliente, di alta qualità, innovativo e inclusivo».

E ancora: «L’ateneo ha ottenuto ottimi punteggi anche in altre aree di valutazione come le borse di studio, l’internazionalizzazione e l’occupabilità, che sono fondamentali per garantire una formazione completa e competitiva». Entrando nel dettaglio delle classifiche relative alla didattica, Macerata si afferma tra le eccellenze con corsi di laurea in top ten come Scienze della Formazione Primaria, Giurisprudenza, Scienze politiche e Scienze della comunicazione, Scienze dell’educazione e della formazione, Economia.

John Mc Court
Il rettore John McCourt

«Aggiorniamo costantemente la nostra offerta formativa – fa ancora il prof McCourt – in sintonia con i nostri stakeholders, ascoltando il modo del lavoro e in accordo con le dinamiche e i mutamenti contemporanei. Il mercato del lavoro sta cambiando con una velocità mai vista e noi rispondiamo in modo pure veloce ma sempre ponderato. Il nostro impegno è di creare teste pensanti, menti creativi, agili, e critiche, pronte per rispondere alle nuove sfide. Per esempio, quest’anno abbiamo attivato il corso triennale in Economia e marketing per la sostenibilità, che punta su una formazione che combina insieme sostenibilità economica, sociale e ambientale, e la nuova magistrale in Archeologia e sviluppo dei territori, con approfondimenti di carattere economico, giuridico e tecnico-scientifico, indispensabili nella formazione di un archeologo attivo nei processi di programmazione e gestione del paesaggio. A questo si aggiunge l’attenzione all’aspetto europeo e internazionale, con programmi a doppio titolo in partenariato con atenei di Francia, Germania e Polonia, l’ingresso nell’Alleanze europea Erua, i programmi di mobilità in tutto il mondo e la presenza di visiting professor che portano con sé una vasta gamma di esperienze e competenze, arricchendo il curriculum accademico e offrendo nuove prospettive ai nostri studenti e studentesse».

Molto meglio dell’Unimc è invece l’Università di Camerino, che guadagna un punteggio del 98,8 nel ranking delle università italiane, limitatamente – com’è ovvio – alla sua categoria (quella dei piccoli atenei statali). L’Unicam rimane quindi stabile al primo posto.

Le graduatorie possono essere esaminate nel dettaglio nella sezione dedicata del sito web del Censis (www.censis.it), dove si possono interrogare in funzione dei personali obiettivi e percorsi di studio. Sul sito sono consultabili anche le classifiche della didattica delle lauree triennali, delle magistrali a ciclo unico e delle lauree magistrali biennali (rispettivamente raggruppate in 15, 7 e 15 gruppi disciplinari) ed è disponibile la metodologia utilizzata per la classificazione.

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